Un attentato alla buona amministrazione? Chiediamolo a Giorgio Grimaldi

di Gaetano De Monte

Spesso i mezzi di comunicazione dalle nostre parti, tranne lodevoli ed isolate eccezioni, appaiono, non sappiamo se consapevolmente oppure no, poco curiosi; nei fatti di cronaca, poi, è d’uso affidarsi a veline e comunicati stampa, senza dar voce invece a chi i fatti li vive in prima persona. Nei giorni scorsi Giorgio Grimaldi, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e sindaco di San Giorgio Jonico da pochi mesi, è stato vittima di un vile attentato (fortunatamente senza conseguenze). Un pneumatico incendiato è stato posto in piena notte davanti alla sua porta di casa, mentre Grimaldi dormiva con moglie e figli. Solo l’allarme dei vicini, che hanno avvertito il sindaco e che sono accorsi con lui a spegnere un principio di incendio, ha potuto scongiurare la propagazione del fuoco. Un atto intimidatorio molto grave ed attuato anche con mezzi insoliti. Eppure, curiosando tra i giornali ed ascoltando le tv locali, nessuno ha avuto la curiosità di chiedergli direttamente, attraverso un’intervista, cosa fosse accaduto. E’ bastata invece una telefonata per incontrarlo, nel suo ufficio, in un gelido sabato pomeriggio per avere un colloquio, un’occasione anche per parlare a 360 gradi del suo nuovo impegno da sindaco di San Giorgio Jonico e per tracciare un primo, parziale bilancio del suo mandato. A sette mesi dalla sua elezione. Un bilancio, come lui stesso ammette, sicuramente parziale, ma “positivo ed in netta discontinuità con il passato”.

“L’amministrazione è attualmente impegnata in progetti di rigenerazione urbana per migliorare la viabilità, in particolare del centro cittadino: interventi attuati in sinergia con l’unione dei Comuni Montedoro; di concerto con la Regione, poi, siamo impegnati in progetti di risparmio energetico degli edifici pubblici, scuole in particolare, alle quali è rivolta la nostra attenzione anche in merito agli interventi per l’edilizia scolastica. Da parte mia e della mia giunta massima è la voglia di fare. Massima è l’ascolto delle istanze che ci giungono dalla cittadinanza, e assoluta è la vigilanza sulla tutela del territorio.”
Così Grimaldi descrive i primi atti della sua giunta. E aggiunge: “nonostante problemi notevoli di cassa, ed in tempi di vacche magre, con la crisi che colpisce direttamente i cittadini e i Comuni attraverso i tagli del Governo agli enti locali, stiamo cercando in tutti i modi di far star meglio i cittadini di San Giorgio Jonico, attraverso vari interventi di politica sociale. Adeguata attenzione è stata anche rivolta alle tematiche dell’aggregazione e delle politiche giovanili. Perché naturalmente, da parte nostra, c’è la piena consapevolezza che lo sviluppo di un territorio non possa prescindere da adeguate politiche giovanili che mirino a creare spazi di socializzazione, cittadinanza ed aggregazione, oltre che aree verdi, liberamente ed immediatamente fruibili. E’ in questa chiave che la scorsa estate abbiamo dato vita ad un palio delle contrade, una manifestazione che ha avuto un notevole successo tra i cittadini, che non solo hanno partecipato in massa a giochi di una volta come il tiro alla fune, o a tornei di pallavolo, calcetto, etc, ma già spingono per poterla replicare l’estate prossima. Un’occasione che ha reso protagonisti giovani e meno giovani nello sport, nei giochi di strada. Quelli di una volta. Una socialità concreta e possibile che ha permesso ai cittadini nelle calde notti estive di divertirsi in strada anche fino a tardi. Tra l’altro attuata con pochi soldi.”
Ma il sindaco non nasconde le difficoltà incontrate in questi primi mesi di amministrazione. “Tra tutte quelle di bilancio. O l’aver dovuto dire dei “no” per esigenze di tutela e salvaguardia del territorio. Nonostante infatti la giunta che mi sostiene mostri una grande sensibilità per lo sviluppo delle forme di energie alternative, siamo stati fermi – in verità sostenuti anche da una parte dell’opposizione – nell’impedire la costruzione di quello che sarebbe stato tra i parchi fotovoltaici più grandi di Puglia e tra i primi in Italia: circa 180 ettari di pannelli fotovoltaici e un’ottantina di megawatt di potenza installata in contrada Serro-San Giovanni. Un investimento che viaggia abbondantemente oltre i 100 milioni di euro, su cui erano forti però le resistenze dei consiglieri comunali e della stessa comunità di San Giorgio Ionico, a causa del forte impatto ambientale che l’opera avrebbe avuto sul territorio.”
Le “buone opere” della giunta Grimaldi riguardano anche il terreno impervio del controllo del patrimonio immobiliare locale in funzione di una più efficace lotta all’evasione fiscale. “Nel settembre scorso è nata un’anagrafe immobiliare comunale: si tratta di una banca dati grazie alla quale si potrà avere un quadro aggiornato del territorio comunale, che permetterà di identificare in maniera più agevole le aree oggetto di evasione o elusione tributaria, l’individuazione di case “fantasma” e il riscontro immediato degli abusi edilizi. Il tutto grazie all’acquisizione di un software in grado di incrociare i dati forniti dall’Agenzia del Territorio con la cartografia catastale, le planimetrie, i dati metrici.”
Ripensando a questi significativi risultati il sindaco Grimaldi non sa spiegarsi l’attentato subito. “La nostra è una buona amministrazione orientata anche e soprattutto al dialogo con i cittadini e con gli operatori. Per questo l’attentato ai miei danni mi stupisce per certi versi, proprio perché finora ho orientato la mia azione di governo all’ascolto di tutti, cercando di evitare le incomprensioni. Gli stessi numerosissimi attestati di stima ricevuti credo lo dimostrino. E tra tutti mi piace ricordare soprattutto quelli di uomini politici distanti dalla mia famiglia politica. E la telefonata di Cosimo D’Ippolito, detto Mimino, 92 anni, sindaco comunista di Roccaforzata negli anni ’50, partigiano, licenziato in seguito ai Decreti Pacciardi dall’Arsenale Militare, punito per il suo impegno politico e sindacale.”

Un uomo politico coerente, una personalità di strada, che mise davanti a tutti e tutto il suo impegno politico. Un operaio dell’Arsenale che divenne sindaco. Come Giorgio Grimaldi, un uomo per bene, un sindaco stimato dai cittadini dell’intera provincia ionica quale esempio di rettitudine e di coraggio, che è stato segnato, lui stesso lo ammette, da questo vile episodio. Non sappiamo, ed in verità non lo immagina neanche lui, se sia stato vittima del coraggio delle scelte portate avanti nell’amministrazione, o piuttosto verosimilmente di quella situazione difficile della provincia ionica in cui il sindaco si trova ad operare, di quel contesto in cui, troppo spesso, condizionamenti ambientali, paure e comportamenti omertosi, anche da parte di chi dovrebbe tutelare la legalità, condizionano i governi locali. Certo è che proprio la viltà di questo atto ci spinge ad andare avanti per la nostra strada per cercare di consegnare una buona amministrazione ed un governo onesto al territorio. Lasciandoci alle spalle questa brutta storia, spaventosa, pericolosamente criminale.