“I giovani si mettano in gioco”

Sono stati i candidati sindaco “di movimento” delle ultime elezioni amministrative nella provincia jonica. Entrambi giovani, pur avendo perso hanno conseguito risultati tutt’altro che insoddisfacenti. Stiamo parlando di Gaetano De Monte, che a Roccaforzata ha corso per l’intera coalizione di centro-sinistra, conseguendo il 40% dei consensi, e Ciro D’Alò, che a Grottaglie con un significativo 14% si è posizionato quarto in una sfida che ha visto confrontarsi ben otto concorrenti. Ora entrambi saranno nei rispettivi consigli comunali, fra i banchi dell’opposizione. Ma la loro esperienza lascia ben sperare tutti i giovani di terra jonica che continuano a credere nella politica come impegno.  Vediamo cosa hanno da dirci…

Ragazzi, uscite entrambi formalmente “sconfitti” da queste ultime elezioni, ma, come diceva Hemingway, “si può perdere, ma non essere vinti”. Voi come vi sentite?

Gaetano De Monte [GDM]: Da parte mia c’è comunque la soddisfazione di averci provato, di essermi messo in gioco e di aver sfidato quello che era, e purtroppo lo è ancora, un potentato locale. Sapevo a cosa andavo incontro, sono stato ottimista fuori, ma pessimista dentro; ero già in qualche modo pronto alla sconfitta e quindi ho attutito il colpo. Da parte mia c’è comunque la convinzione, data la mia giovane età ed il mio percorso politico fuori dai partiti, di aver fatto vincere nella provincia di Taranto la cosiddetta generazione P, quella che subisce la precarietà.

Ciro D’Alò [CDA]: Francamente siamo contenti per il risultato ottenuto, è stato una sorpresa per tutti, oltre ogni aspettativa. Evidentemente il popolo è stanco della solita politica e dei soliti politicanti.

Entrambi siete stati candidati “di rottura” e avete mostrato alla cittadinanza che è possibile sfidare sistemi di potere consolidati ottenendo risultati importanti. Credete che questo esperimento sia fortemente correlato alla realtà dei vostri paesi o pensate piuttosto che possa essere estesa anche ad altri contesti della provincia?

GDM: La mia candidatura, più che di rottura mi piace definirla “rischiosa”: in un certo senso credo che la coalizione che mi ha sostenuto e che mi ha indicato quasi all’unanimità abbia saputo rischiare: io credo che la sinistra, se vuole tornare a vincere – e questo vale sia per la provincia di Taranto sia per l’Italia intera – deve saper rischiare, avere fantasia, essere “diversa”, saper anche sognare. Nella provincia e nella città di Taranto ci sono tanti giovani che meritano una possibilità: se non ora, quando?

CDA: Il sistema è applicabile ovunque, chiaramente c’è bisogno di radicamento sul territorio e soprattutto di una gruppo che creda e si impegni fortemente.

Quanto e in che senso ha inciso la vostra giovane età nell’esito della campagna elettorale? Il fatto di essere “giovani” è stato un peso o un valore aggiunto?

GDM: Non è stato facile superare le diffidenze della gente, specie di quella più anziana, e forse non le ho superate fino in fondo… visto il risultato finale… ma anche qui, nonostante noi candidati sindaco fossimo entrambi giovani – e la mia avversaria, come lei stessa ha dichiarato al settimanale Wemag, fosse completamente inesperta sul piano politico – gli elettori hanno preferito lei perché aveva dietro qualche “padrino” eccellente, che evidentemente li rassicurava di più; mentre forse la composizione della nostra lista, molto più giovane, con all’interno solo due consiglieri comunali uscenti, ha fatto in un certo senso”paura”. Si scopre così che in certi contesti, e non solo, si ha timore del diverso, dell’alternativo e, purtroppo, anche dei giovani.

CDA: Abbiamo dovuto dimostrare di sapere e di avere soluzioni per la città, dopo ciò la gente non ha più guardato la carta di identità. Ha comunque apprezzato l’insieme delle cose.

Dopo queste settimane di contatto intenso e continuo con le vostre realtà avrete ormai un’idea relativamente chiara delle loro caratteristiche. Quali sono i principali limiti e quali le potenzialità più significative del tessuto sociale delle nostre comunità?

GDM: Avevo promesso agli uomini e alle donne di Roccaforzata che di fronte a chi specula sul nostro territorio per interessi privatistici, noi saremmo ripartiti dalle bellezze di questo territorio, dal calore e dalla solidarietà che ha sempre caratterizzato la gente che vi ha abitato, dalla difesa dei Beni Comuni e da quella del nostro patrimonio storico, produttivo ed affettivo. Il “nostro” limite – mi ci metto anche io, in quanto loro concittadino – è stato quello di non aver saputo sognare.

CDA: Il problema principale è lo scollamento della politica dai cittadini e dai loro problemi, chiaramente questa è una manovra per gestire in modo privatistico/clientelare ciò che dovrebbe essere gestito nell’interesse di tutti. Tutto ciò porta il cittadino a cercare di “salvarsi”- abbandonando il senso di comunità/collettività – ed a cannibalizzare i rapporti con le cose e le persone. Di positivo c’è la voglia di una politica nuova e la voglia di affidare ai giovani la guida della città.

Adesso sarete entrambi in consiglio comunale da “oppositori”. Su cosa sarà prevalentemente concentrata la vostra attenzione? Quali progetti cercherete comunque di avanzare?

GDM: Come capogruppo dell’opposizione, insieme ai consiglieri eletti della lista che mi ha sostenuto, Roccaforzata per i beni comuni, ci auguriamo che la vita amministrativa del nostro Comune possa svolgersi in un ambito costruttivo e sinceramente democratico. La nostra sarà sicuramente un’opposizione vigile, per questo già da ora possiamo con certezza affermare che intendiamo contrastare con forza la proposizione di modelli di sviluppo fondati sulla speculazione territoriale. Ma ci occuperemo anche di socialità, lavoro e tutto quello che interessa i cittadini di Rocca. Anche dall’opposizione cercheremo di incidere nella vita della cittadinanza….

CDA: Su ogni atto amministrativo!! Noi vigileremo su tutto ciò che l’amministrazione comunale realizzerà. Noi abbiamo come faro il nostro programma elettorale ed a quello faremo riferimento.

Cosa consigliereste ad altri giovani che altrove volessero avviare un percorso politico-elettorale di radicale cambiamento?

GDM: Di preparare adeguatamente il terreno in cui si va ad operare, di non farsi calare dall’alto e di scegliere sempre in perfetta autonomia, di andare oltre, di riconnettersi con sé stessi e ricominciare ad autorappresentarsi, anche rischiando, come ha fatto Ciro, e con notevole successo… direi…

CDA: Dateci dentro a tutta forza!! Il futuro è Nostro e dobbiamo riprendercelo, fate attenzione a non farvi ammaliare dalle sirene. Tenete duro ed andate diritti per la vostra strada.