15 Dicembre: la risposta mancante (aggiornato al 20 Dicembre)

di Serena Miccoli

Dalle notizie sui numeri dei partecipanti alla manifestazione di sabato non sono ben chiare le cifre. Una cosa però è certa: le persone che si sono radunate in Piazza Sicilia, o che si sono aggiunte lungo il cammino sono state tantissime. Mentre la testa del corteo era in Via D’Aquino, le camionette dei Carabinieri si trovavano ancora in piena Via Principe Amedeo.

Tanta partecipazione, vetrine chiuse, luci spente: atmosfera a tratti da settimana dei Misteri, dove le celeberrime rappresentazioni di Ecce Homo, Cascata e Cristo Morto sono state sostituite da raffigurazioni della Cementir, dell’Ilva, dell’Eni e delle discariche. Anche qui dei giovani hanno portato a spalla i simboli mentre alcuni hanno camminato o posato nelle vetrine con il volto coperto, ma da maschere antigas. La divinità qui in ballo non è il Dio cristiano, ma ha altre sembianze, altri comandamenti, altri adepti che di certo non potevano essere lì; ha chiesto e chiede altri sacrifici, richieste alle quali quelle persone scese in piazza non stanno più.

Il comunicato del Comitato 15Dicembre parla chiaro circa i motivi della mobilitazione: “per i diritti ineludibili della salute, del lavoro, dell’ambiente, del reddito e della cultura e contro il Decreto Legge “Salva-Ilva”. E continua: “Il nuovo decreto legge compromette i principi costituzionali legati al rispetto dell’ambiente e alla garanzia della salute dell’individuo e valuta il diritto alla vita dei tarantini meno importante della corsa capitalistica di un imprenditore agli arresti.”
Questi i presupposti che hanno unito e fatto sfilare insieme persone e movimenti – nonostante il veto sui simboli, oramai riconoscibili – le cui posizioni sembravano fino a qualche tempo fa inconciliabili; una cartina di tornasole, forse, l’adesione, fisica o morale, a questa manifestazione, fra chi vuole una Taranto Libera e chi forse no, perché magari non ha saputo – o non ha voluto – cogliere i sentimenti, la reazione e la forte richiesta di partecipazione dei cittadini di Taranto ad un processo che per molto tempo li ha visti tagliati fuori.

Un corteo come quello di sabato non ha bisogno di essere legittimato dalla stampa nazionale e dalla tv, che, in questo senso, non hanno deluso le aspettative – negative.

Forse però una parola da qualcuno aspettavamo fosse spesa: attendiamo infatti le reazioni delle istituzioni… che ancora, da sabato, escluse alcune eccezioni, non sono state attestate*.
Al corteo erano presenti alcuni rappresentanti: l’Onorevole Zazzera, reduce da un intervento in Parlamento contro il Decreto Salva-Taranto e Angelo Bonelli.
Ma il Sindaco Stefano, cosa vorrà dire degli “X”mila concittadini partecipanti al corteo di sabato? E gli altri Presidenti? Lungi dall’assecondare la redazione di black o white lists – una visione un po’ manichea, no? – confidiamo che, considerata la mole della manifestazione, una comunicazione arriverà presto.

Speriamo.

* scritto alle 21.00 di domenica 16 Dicembre.

Aggiornamento: Lunedì 17 Dicembre il Sindaco Ezio Stefano scrive e diffonde, anche attraverso i social networks, una lettera indirizzata al Consiglio dei Ministri, al Parlamento e al Prefetto nella quale informa della manifestazione del 15 – a due giorni di distanza – chiede “le condizioni attuali di inquinamento” e che “la prevista figura del Garante sia ricoperta da un magistrato del Tribunale di Taranto”.

Lasciamo ai nostri lettori le considerazioni sul contenuto e l’entità della lettera natalizia. Il silenzio di cui si parla nella conclusione del post è stato in qualche modo interrotto… almeno dal Sindaco. Certo, si poteva  fare di più.
A questo link è disponibile il testo completo della missiva, direttamente dalla Fan Page di Ezio Stefano: http://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=476270265744464&id=269915116379981.

Aggiornamento 2: Mercoledì 19 Dicembre la Camera dei Deputati approva a stragrande maggioranza il Decreto cosiddetto “Salva Ilva” (sul quale era stata posta la fiducia). Ascoltando le dichiarazioni in aula, molte sono state le parole spese sulla situazione, compreso un “Grande Fratello per Silvio Berlusconi” (di stringente importanza per la questione Taranto, vero?). Molte meno , se non dall’Italia dei Valori, tramite Antonio Di Pietro, quelle dedicate al futuro dei cittadini tarantini, la preoccupazione espressa da migliaia di persone il 15 Dicembre.