Super Classifica Show

di Cosimo Spada

Alla domanda: “Perché non partecipa a San Remo?” De Andrè rispondeva: “Perché le emozioni non vanno in gara”.
Pur rispettando il pensiero di questa grande persona non lo condivido. Ma tra l’emozione di diventare genitore e quello di mangiarvi una focaccia gustosa tutta da soli quale preferite? Come? Dite tutte e due? No, dovete scegliere. Bravi, avete scelto la focaccia, lo vedete che messi alle strette anche voi date una classifica alle vostre emozioni?! Il buon Faber ogni tanto non ci azzeccava.
Sentite se non sono una persona seria: le classifiche altro non sono che un modo per dare un valore alle nostre emozioni, per capire quale tra quelle ha la priorità e quale magari era una grande stronzata. Tutta questa serietà mi distruggerà un giorno di questi.
Le classifiche le ho imparate ad amare tramite Super Classifica Show, se non lo conoscete vi assicuro che in rete potrete trovare le cose più sconcertanti su quel programma.
Quei 40 secondi circa che dedicavano alle singole canzoni della classifica sono state il primo vero incontro con la musica che io abbia mai avuto.
Quindi per onorare quel programma ecco la classifica di Perle ai Porci dei dischi del 2012, non è la classifica dei migliori album, ma di quelli che a me è piaciuto ascoltare in questi mesi.
Godetevela, e se al termine c’è qualche album che ritenete avrebbe dovuto esserci allora giocate al classico gioco: “Ma come non hai messo….”; il famoso gioco col quale si contesta una classifica e ci si diverte a riscriverla, aspetto i vostri “Ma come non hai messo…..” nei commenti.
Ora largo alla classifica!

10) Jon Spencer Blues Explosion – Meat and Bone

Il senso dell’album sta tutto in “Get Your Paints Off”. Suonata dal vivo, con la voce di Jon Spencer all’inizio accelerata, che da il via alla registrazione e grida il titolo della canzone e gli altri Blues Explosion gli vanno dietro in un pezzo funk molto elettrico. C’è l’urgenza di tornare a suonare dopo anni fermi a lavorare su altri progetti, e quell’urgenza la avverti già dal fulminante inizio di Black Mold. Sono sempre loro i diavoli del rock, e quando non riesci a fermare il piede capisci che il miracolo è successo un’altra volta.

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9) Offlaga Disco Pax – Gioco di Società 

“Come è possibile che io sia finito a fare da scudo umano ai risparmi della classe media? Non me lo so spiegare.” è uno dei versi finali di “A Pagare e a Morire”, l’ultimo brano di questo nuovo disco. Gli Offlaga, e nello specifico Max Collini, riescono sempre ad inserire frasi fulminanti in ogni loro brano, qualcosa che ti rimane sempre impresso. È l’album adatto per i lunghi spostamenti.

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8) Tennis – Young and Old

Quando a marzo la primavera tardava ad arrivare e mi stavo annoiando da morire, ci ha pensato questo splendido album a tirarmi su; non poteva essere diversamente grazie alle sonorità 60′s piene di colore, merito della produzione di Patrick Carmey dei Black Keys e della voce di Alaina Moore, è il disco perfetto per far sbocciare la primavera senza beccarsi le allergie.

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7) Terry Malts – Killing Time

Non ci può essere classifica dei migliori album senza il perfetto disco punk. Questi americani se lo sono guadagnato tutto il posto in classifica, con le chitarre rumorose, con la batteria assassina, col loro basso cupo. È il gruppo che non è mai mancato nel mio lettore ogni mattina prendendo l’autobus, e grazie al quale mantenevo quella dolce rabbia con la quale ti svegli ogni mattina.

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6) Management del Dolore Post-Operatorio – Auff!!

Uno delle migliori band italiane di quest’anno. Hanno dalla loro la capacità di scrivere testi per niente banali e un ottimo sound che rimanda al post punk degli anni 80. Non si può non amare una band che riesce a scrivere un verso come “sei tutto il porno di cui ho bisogno” da “Pornobisogno”. Dal vivo alla loro musica aggiungono una buona dose di houmor non sense ultimamente raro tra le giovani band italiane.

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5) Colapesce – Un Meraviglioso Declino

Se qualcuno fino a qualche tempo fa mi avesse parlato di cantautori avrei subito pensato a dei vecchiacci noiosi che ancora parlano di locomotive e storie d’amore con un linguaggio da dolce stil novo. Meno male che da qualche tempo qualcuno sta provando a cambiare le carte in tavola del cantautorato italiano. A riuscirci secondo me è stato quest’anno è stato Colapesce (anche se è già all’opera da qualche anno tra altre band e un ep come Colapesce, che dovreste procurarvi). Un Meraviglioso Declino è un ottimo tentativo di ricerca sulla parola, dove c’è lo sforzo di utilizzare parole nuove per cantare l’amore o la politica. A questo va aggiunta una grande attenzione all’aspetto musicale, spesso ignorato dai cantautori, come direbbe un mio amico: “Questo è un album col basso elettrico!”

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4) Band of Horses – Mirage Rock

Ecco una delle band con cui sto passando questo autunno. Pur avendo altri dischi alle loro spalle non li ho mai considerati molto; mi sembravano un po’ troppo melodici e c’era poco spazio per il ritmo. Non a caso alcune delle loro migliori ballad sono finite in film e telefilm strappacuore. Ma questo Mirage Rock mi ha sorpreso. Basta ascoltare la bellissima Feud: rock, melodia ed armonie vocali tutto in un mix perfetto. Ma il buon giorno lo si capisce già dalla prima traccia Knock Knock, che sembra voler chiedere il permesso per far entrare questo bellissimo album non a caso prodotto da Glyn Johns, uno che di grandi dischi se ne intende. Non mancano le ballad che rimangono il marchio di fabbrica di questa band.

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3) The Walkmen – Heaven

Basterebbe da sola la voce di Hemilton Leithauser a giustificare la presenza di questo disco in questa classifica. Ma c’è anche la musica eccezionale che gli altri componenti della band riescono a creare utilizzando solo strumenti e tecniche di registrazione analogiche. Secondo la stampa questo non è il loro migliore album, eppure è una spanna sopra molti album usciti quest’anno, almeno secondo me.

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2) Poor Moon – Poor Moon

Vabbé, qua si vince facile, questi qua arrivano in classifica già solo per la band d’origine, i Fleet Foxes, di due dei componenti dei Poor Moon, (Christian Wargo e Casey Wescott). Ma questo è solo un pretesto perché in realtà l’album sarebbe eccezionale anche senza questa nobile provenienza. Questo album è qui al secondo posto perché è perfetto. Alle armonie vocali e al folk tipici della loro band di provenienza aggiungono anche un tocco di psichedelia, che quest’anno sembra andare per la maggiore, l’album è perfetto e si insinua in testa subito, non ho voluto inserire il loro ep Illusion, uscito a marzo, solo per non monopolizzare questa classifica, ma merita di essere ascoltato. Quando poi sul finire di Clouds Below si possono ascoltare fischietti da richiamo per uccelli l’opera è compiuta. AMORE PER SEMPRE.

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1) Chris Cohen – Overgrown Path

Qualcuno ha scritto che questo anno è stato privo di buoni album. Non dategli ascolto perché per quelli là al massimo il grande album è una lagna piena di sussurri oppure una cafonata degna dell’ultima Madonna. Qui c’è un piccolo album come Overgrown Path che fa al caso nostro. Chris Cohen se ne è andato nel Vermont per registrare questo disco con pochi strumenti al seguito, suonati quasi tutti da lui dato che parliamo di un polistrumentista. C’è qualcosa di antico in questo album, qualcosa che rimanda al folk rock della seconda metà degli anni 60, eppure non è un album passatista. Cohen ha catturato quello spirito e lo ha chiuso in queste canzoni. Credo che il vero talento di un musicista non stia nella capacità di fare lunghi e complicati assoli, ma nel saper creare un’atmosfera e nel trascinarci dentro l’ascoltatore per tutto l’album. Lui ci è riuscito e questo album è un piccolo gioiello che mi porterò per molto tempo.

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Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo

Try Segall, Twins, 2012