Taranto città di cultura: utopia o realtà?

di Serena Miccoli

Premiazione del concorso “Una rosa per un racconto”. Liceo Aristosseno. Dibattito: “come la letteratura può cambiare Taranto”. Sono tanti i giovani che intervengono e ci sono anch’io. Ognuno porta davanti alla platea dei ragazzi la propria esperienza legata alla città. Dal teatro alla valorizzazione del patrimonio culturale, dalla scrittura letteraria al mondo del web c’è un elemento significativo che in ciascun racconto trova conferma: a Taranto c’è un innegabile fermento culturale.

“Non ricordo nulla di simile. E’ un momento giusto, questo” – dice Serena Battista, dottoressa in Lettere e giurata del concorso.

Mi sono trovata anch’io a dover raccontare ad amici tarantini lontani, per studio o lavoro, il buon clima che si vive: non c’è il “solito” torpore, c’è ampio interesse per la propria città e sembra quasi primavera. Ma spiegare una sensazione è cosa ardua. Così mi ritrovo a parlare, per rendere loro l’idea, di alcuni eventi culturali di ogni forma e genere, in cui si registra partecipazione e non solo del pubblico in pelliccia e cravattino. Successivamente riporto a questi amici la composizione delle vetrine e degli scaffali più in vista nelle librerie della città, in cui trovano spazio importanti penne tarantine, opere di giovani scrittori della città o testi di narrativa sullo sfondo della città.

Ma il vero cambiamento è avvenuto nelle teste dei tarantini, che leggono, si informano, dibattono e soprattutto partecipano e non solo con la presenza.

In questi ultimi tempi si è molto dibattuto sulla candidatura di Taranto a Capitale della Cultura 2019, posizione al limite dell’utopia su cui non credo ci sia molto da dire su chi ha proposto quest’idea (l’audacia è una virtù) quanto sui paraculi che, a caccia di voti facili, hanno presto appoggiato una partita che ci vede fortemente svantaggiati (basti solo pensare all’autostrada A14 Palagiano – Bologna, all’aeroporto mai nato, alla stazione di… Bari e alle candidature di Siena, Perugia, Urbino e Venezia).

Ma non c’è nemmeno da fasciarsi la testa, dal momento che della città sarà ciò che oggi riusciremo a costruire, decidendo se allontanare o meno trame ed esiti che qualcuno vede già scritti nel passato: per recuperare, costruire o creare il momento, questo, è quello giusto. E i tarantini lo sanno.

3 Comments

  1. TERESA NASPRETTO May 21, 2013 12:02 pm 

    ESORTO TUTTI I GIOVANI AD UNIRSI , A CREDERE FERMAMENTE CHE SOLO LORO POTRANNO CREARSI IL FUTURO A LORO MISURA!!!!!

  2. Gianfranco Lia May 22, 2013 12:05 pm 

    Volevo aggiungere alle pretendenti italiane Ravenna e Palermo, per non parlare delle metropoli straniere. Grazie per ospitarmi.

  3. Mimmo Guida May 23, 2013 8:39 am 

    Vorrei aggiungere un mio contributo :
    - a Settembre verrà prescelta obbligatoriamente una città italiana (questo per chiarezza al sig Lia).
    - molte delle candidate citate sono ferme o stanno abbandonando
    - basta scorrere la lista di molte città europee scelte negli ultimi 10 anni per trovare almeno 2 città che come Taranto partivano da un territorio martoriato dall’industria ma avendo presentato un percorso che portava ad altro sono state scelte (Linz è l’esempio a noi più assimilabile)
    -quindi a Settembre tutto si può fermare o al contrario andare avanti, dipende da noi. E anche nel caso (non occorre nascondersi) di mancata scelta sarà stato utile il percorso che si sarà fatto.
    – l’opportunismo politico (ma a me sembra da parte di molti tarantini attaccarsi più ad un becero campanilismo) c’è sempre quando è presente anche solo un politico, ma andando sullo specifico Emiliano si sarebbe così fatto amico i tarantini ma perso i leccesi (il discorso sarebbe più lungo su quello che è la politica oggi e sul territorio..)
    - considerazione finale. Lo sforzo da fare per primo (sperando che non sia l’ultimo) è di portare a Settembre un percorso di quello che vogliamo per il 2019, se saremo scelti allora si che il lavoro tosto comincia. Quindi esorto a documentarsi meglio e fare in modo che questo fermento che si percepisce in città possa essere convogliato in percorsi costruttivi.
    Grazie

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