Vi ricordate dell’intrepida Antonia Battaglia, la paladina dei due mari che nelle scorse settimane ha portato scompiglio nel campo della Sinistra italiana? Novella Giovanna d’Arco della causa ambientalista, la nostra si è sottratta con sdegno alla candidatura offertale da “L’altra Europa con Tsipras” per le prossime elezioni europee; motivo: impossibile stare in lista con gli esponenti di Sel, il “partito della morte” responsabile della devastazione di Taranto! Addirittura il suo esempio cristallino ha miracolosamente risvegliato nella mente un po’ anchilosata di Paolo Flores D’Arcais il significato della parola “coerenza”, smarrito nelle troppe giravolte politiche degli ultimi vent’anni. E allora giù celebrazioni della vergine guerriera, e strali contro i machiavellici sostenitori della sinistra del compromesso. Oggi la nostra indomita combattente la troviamo mano nella mano niente meno che con Martin Schultz, capofila del Partito Socialista Europeo alle elezioni di maggio, alleato in Germania della signora Merkel, sostenuto in Italia dal PD renziano al gran completo (lo stesso che ha votato i decreti stigmatizzati da Battaglia e soci come “ammazza Taranto”). “La mia esperienza recente mi ha confermato che trovi gli amici e quelli che condivideranno la tua causa a volte dove non te lo aspetti”, si schernisce lei su facebook. Come dire che ogni tanto qualche compromesso (anche un po’ spregiudicato) è necessario nell’interesse della causa. Si spera almeno che ora la pantomima andata in scena nelle ultime settimane venga definitivamente archiviata. Battaglia e compagnia fanno politica, perseguendo un obiettivo chiaro: la chiusura dell’Ilva. Vendola non va bene perché è chiaramente contrario a questa prospettiva; Schultz può essere un alleato perché – come hanno dimostrato Brancaccio e Romeo nell’ultimo numero di Limes – l’industria tedesca avrebbe da guadagnarci (e parecchio) da quell’eventualità. Non ci sono quindi angeli e demoni in questa partita, ma interessi politici ed economici. In casi come questi un piccolo movimento locale può anche scegliere di schierarsi coi potenti (quelli veri), purché accetti di calarsi nella parte che a questi fa comodo. Cioè quella dell'”utile idiota”.
La Battaglia di Taranto. O della coerenza di comodo
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