Volo delle 10,20 Bari-Bruxelles. Domattina Eleonora Forenza lascerà la Puglia per raggiungere il Parlamento Europeo. La voglia di ricominciare a parlare della “politica che risolve i problemi” è grande, confessa.
In queste ore, infatti, le energie e le attenzioni di media e militanti de L’Altra Europa con Tsipras, la lista di sinistra che ha conseguito il 4% alle ultime elezioni europee, si stanno concentrando sul futuro del progetto unitario. In particolare, sulle possibilità di tenuta della stessa lista, visti i forti mal di pancia presenti in Sel, già divisa fra “Miglioristi” e “Fratoiannini”, a seguito della decisione di Barbara Spinelli di non dimettersi nel collegio del Centro, lasciando a casa Marco Furfaro, giovane dirigente del partito.
Molti credono che tale decisione funzionerà da forza centrifuga che spingerà definitivamente Sel verso il PD. Altri sperano in uno scatto di reni di Nicola Fratoianni, che possa trainare il partito verso sinistra. Qualche rumors fa circolare la notizia che il 14 giugno, giorno in cui Sel si riunirà per decidere del proprio futuro, la testa di Fratoianni potrebbe cadere.
Che sia vero o meno, questa sera, alla Feltrinelli per la presentazione del libro “Berlinguer Rivoluzionario” di Guido Liguori, non poteva certo mancare Nichi Vendola. Il Governatore della Puglia incontra l’Europarlamentare, le stringe la mano, le fa i complimenti e le augura un buon lavoro. Forenza esplode in un sorriso e sembra quasi tirare un sospiro di sollievo.
Non è certo un dato politico, ma un segnale di distensione forse sì. Ma l’unione sembra comunque essere a rischio. A riguardo la Forenza sembra avere le idee chiare.
Penso sia importante, come è emerso dall’assemblea dei candidati e dall’assemblea dei Comitati della scorsa settimana, portare avanti l’unità di questo percorso. Penso che aver raggiunto il 4% ci abbia caricati di una responsabilità: quella di non disperdere il lavoro di unità che abbiamo costruito finora; e quindi mi auguro che si possa lavorare affinché tutti coloro che hanno contribuito a costruire questo 4% continuino il percorso dell’Altra Europa con Tsipras.
Come pensa si possa venir fuori dalle criticità esplose nel Comitato de L’Altra Europa?
Io penso che dovremmo portare avanti questo percorso tenendo fermo lo slogan che abbiamo utilizzato durante la campagna elettorale: “Prima le persone”. Credo che si dovrà chiudere velocemente la pagina delle polemiche ed iniziare davvero a cercare delle forme condivise. Ad esempio i compagni di Act [movimento che ha sostenuto la candidatura di Claudio Riccio, ndr] proponevano un modello in cui si sviluppasse un rapporto di codecisione fra gli eletti e i comitati. Credo che dobbiamo cominciare a sperimentare forme diverse di democrazia interna, di democrazia partecipativa.
Intendete dare una struttura precisa al progetto quindi?
Io piuttosto credo che si debba ripartire dai territori, perché è nei territori che si sono sperimentate le commistioni fra forme diverse della politica e da queste sperimentazioni deve venir fuori una ricetta nuova sulle forme della politica. Abbiamo diversi esempi da poter seguire in Europa, come il “Front de gauche”, “Izquierda unida” e la stessa “Syriza”.
Il suo partito, Rifondazione Comunista, ha proposto una federazione di partiti e movimenti in cui seguire la logica di “una testa un voto”. Lei che ne pensa?
Non voglio prefigurare nessun tipo di soluzione, la cosa che dobbiamo fare è tenere insieme l’unità politica raggiunta e radicare maggiormente questo percorso unitario nel conflitto sociale. Costruendo campagne su temi politici e sociali. Io credo che in primo luogo bisognerà portare avanti quella su reddito minimo garantito.
Crede che Fratoianni riuscirà a trainare con sé il partito a sinistra?
Posso fare degli auspici ma non posso fare una previsione.