2012: la profezia Maya al Comune di Taranto

di Serena Miccoli

Si fa fatica a comprendere a fondo lo spirito che anima il Sindaco nell’esternare alcune dichiarazioni. In particolare, quel “Taranto dall’uno gennaio 2012 sarà fuori dal dissesto”, pronunciato durante l’ultima conferenza pubblica di Sds.
Non si sa se Stefàno parli così perché magari travolto dalla moda legata alla celebre profezia Maya, che vede la fine di tutto e di tutti, e, di conseguenza, anche del dissesto, nel 2012; oppure se, da buona “chioccia”, abbia solo voglia di tranquillizzare la popolazione, come le brave mammine con le “bugie bianche” e le mezze verità.
E’ la materia economica che offre, in generale, un ampio terreno di libera espressione ai politici: la difficoltà dell’argomento e il lessico, le parole difficili e strettamente legate al gergo tecnico, rendono l’economia un campo ostico alla maggior parte della gente, la quale diviene facile preda di dichiarazioni, sicuramente d’effetto, ma che spesso risultano non verificate o incomplete.
La profezia di Stefàno, ad esempio, potrebbe rivelarsi una di quelle. All’indomani dell’annuncio del Sindaco, infatti, è giunta la precisazione del presidente dell’OSL(Organismo Straordinario per la Liquidazione, l’organo che si occupa di estinguere i debiti), Prof. Pazzaglia, il quale ha precisato che la data del 1 Gennaio 2012 corrisponde alla scadenza di quei 5 anni, previsti dalla legge, in cui il Comune non ha avuto voce in capitolo per questioni come le tariffe dei servizi, le tasse, le aliquote(in stato di dissesto obbligatoriamente portate alla misura massima consentita). Il che, è evidente, non corrisponde all’uscita dallo stato di default, dal momento che la Commissione Straordinaria continuerà a risanare i debiti.

L’altra voce che contrasta la profezia stefaniana è quella dell’ex assessore al bilancio del Comune di Taranto, Rossella Fischetti: in termini più elementari, per quanto la materia lo permetta, spiega l’impossibilità concettuale dell’uscita dal dissesto nella data annunciata da Stefàno. Con in mano i dati della decima relazione dell’Osl, sottolinea come occorrano esattamente 194,36 milioni per redigere il piano di estinzione (pag. 12 relazione OSL), piano che costituisce, con la sua approvazione da parte del Ministero dell’Interno, uno dei passi importanti nell’iter verso la chiusura del dissesto.
Oltretutto, ribadisce uno dei concetti espressi dal Prof. Pazzaglia, ovvero l’interrogativo che verte sulla composizione del fondo di cassa al 31.12.2006, oltre che sui crediti precedenti al 2007 ancora da riscuotere. Aggiunge, inoltre, che i pagamenti effettuati dall’Osl sono stati finora possibili grazie ai 123 milioni del contributo del Governo, ai 55 di riscossioni crediti precedenti al dissesto, e ai 15 provenienti dalle risorse finanziarie del Comune (e non 45¹!).

Altra questione scottante è quella dei Boc (Buoni ordinari comunali), strumenti che hanno permesso di incassare “denaro contante” nel 2004 all’allora amministrazione Di Bello e sui quali la stampa dell’epoca si pronunciò con un solenne: “…per un valore di 256 milioni di euro… la più grossa operazione dell’Italia centromeridionale.” (fonte Corriere della Sera²). Quel debito va oggi saldato alla Banca Opi (oggi Biis). La questione è di chi ne sia la competenza: se totalmente dell’Osl (con i vantaggi del caso) o del Comune.
A riguardo è stato richiesto il parere della Corte dei Conti. Da segnalare, proprio su questa vicenda, l’ultimo comunicato “positivista” di un altro ex assessore al bilancio (una poltrona che ha visto succedervi tanti personaggi, insomma), Dante Capriulo, il quale, a fine nota, con un “Definire la questione dei BOC senza fare regali alla banca”, riferito alle priorità nella gestione del debito residuo, non lascia dubbi circa la propria posizione.

La fine del quinquennio, il fatidico 1 Gennaio 2012, è così solennemente celebrato dal Sindaco, che si lascia andare a promesse di incrementi delle spese. Promesse che si spera abbiano seguito, ma che dovranno tener conto tuttavia della situazione debitoria fotografata dall’Osl e della schiera dei creditori in attesa del termine stabilito per ottenere dal Comune l’intero risarcimento – e non una percentuale –; situazione che verrebbe aggravata dalle politiche di bilancio nazionali – che non avranno più pietà della non più dissestata ed, in un certo senso, “protetta” Taranto.

1: http://www.corrieredelgiorno.com/2011/06/26/taranto-ecco-i-soldi-per-il-dissesto/

2: http://archiviostorico.corriere.it/2004/giugno/06/Sul_mercato_anche_Comune_Taranto_co_9_040606081.shtml