Condemi e altre storie del centro-destra post dissesto

di Serena Miccoli e Andrea Cazzato

Sfogliando pagine di giornali, ma soprattutto rileggendo i commenti datati 2007, del periodo pre-elettorale, si evidenzia uno spirito, una (ri)promessa, un “mai più”: mai più Di Bello, mai più i suoi collaboratori più stretti; mai più i volti che furono direttamente o indirettamente coinvolti in quelle che, senza dubbio alcuno, furono le pagine più torbide della storia di Taranto.
Sfogliando i giornali che portano la data di oggi, mentre si rimane abbagliati dai manifesti col pesante tocco di Photoshop, ci si rende conto che alcuni di quegli stessi che furono segnati nella black list della memoria collettiva sono tornati; altri, invece, non se ne sono mai realmente andati. In cinque anni molti di loro hanno cambiato squadra (i naufraghi della lista Con Di Bello si ritrovano anche fra le fila del Pd), altri hanno optato per le sempre comode formazioni di centro, che meglio si prestano ad appoggiare, qualora la convenienza lo richiedesse e senza grossi sforzi nel trovare affinità, candidati di centro-sinistra allo stesso modo che candidati di centro-destra.

Anche Aldo Filippo Condemi, fa parte di quel capitolo di storia: il candidato sindaco del centro-destra è stato Assessore ai Lavori Pubblici nella prima giunta Di Bello; è stato prosciolto, assieme al resto dell’allora giunta, dall’accusa di abuso d’ufficio. Nel 2004 venne destituito dal suo incarico di assessore. Dal TarantoSera del 30 Marzo 2012¹ si apprende che la sua estromissione fu conseguenza del suo protestare “in maniera veemente contro una gestione troppo “allegra” delle casse comunali”. Dello stesso periodo della sua uscita dalla giunta, è una nota, dell’allora consigliere regionale Luciano Mineo, nella quale il diessino fa risalire le beghe fra “la sindachessa” e Condemi all’aspirazione di quest’ultimo a candidarsi alle regionali e di presentare una propria lista alle elezioni comunali all’interno della coalizione di centrodestra²; aspirazione non ben vista dalla Di Bello.
A seguito del divorzio, Aldo Condemi si presentò come candidato sindaco alla tornata del maggio 2005, con una propria lista civica (Lista Condemi), ottenendo 2 seggi, e con Movimento Popolare (447 voti). Memorabile, durante questa campagna, il sondaggio diffuso a mezzo stampa e in tv, dove l’ex assessore veniva dato vincente sugli altri candidati. Peccato che il sondaggio fosse stato fatto dalla stessa Lista Condemi. Un grande esempio di sondaggio professionale.

Ad agosto dello stesso anno, nel giro di meno di tre mesi, la Lista Condemi aderisce all’Udeur e, conseguentemente, alla coalizione di centro-sinistra.
Di lì a due anni, nel 2007, il nostro eroe si ricandida, ma stavolta da capolista in Forza Italia; nello stesso anno accusa, insieme alla buonanima di Franzoso, il commissario Blonda della svendita degli immobili del comune, ricevendo in questo modo una denuncia per diffamazione.

Nel 2010 si candida alla regione nel listino di La Puglia prima di tutto, in appoggio alla candidatura di Rocco “sveglia!!” Palese, nata nel 2005 dall’estro dell’ex Governatore Raffaele Fitto in realtà come collettore degli avanzi di altri partiti di Centro-destra – alla ribalta delle cronache nazionali come la lista dove era ospitata Patrizia D’Addario, nota per le sue qualità non squisitamente politiche.
Meno di un anno fa fu feroce la polemica che coinvolse Condemi e Franco Vitanza, del coordinamento provinciale del Pdl. Il secondo accusava il primo: «Condemi l’abbiamo sentito parlare solo in occasione dei ricorsi per le multe della Polizia municipale e per la compravendita del patrimonio immobiliare. Iniziative meritorie ma credo che Condemi dovrebbe dar conto di quanto fatto all’opposizione in questi quattro anni e soprattutto delle sue assenze in Consiglio comunale»3.

Superate queste divergenze, oggi lo troviamo candidato sindaco, cantore da un altro punto di vista degli anni oscuri tarantini. La sparizione dei due candidati che si erano prospettati all’inizio (Maria Teresa Basile e Lelio Miro), il tentativo portato avanti dallo stesso Condemi di puntare sulle primarie, poi naufragate, e la fuoriuscita di Rosa Castellaneta e Ungaro, verso At6, di Di Cuia, che correrà da solo, portano alla candidatura dell’avvocato tarantino allo scranno di primo cittadino. Questo centro-destra non vuole essere da meno al centro-sinistra per numero di aspiranti sindaci e frammenti divergenti. Ora, per sapere chi ne avrà sofferto meno di questa esplosione di interessi vari ed eventuali, ci tocca aspettare il 7 maggio.



1 http://www.tarantobuonasera.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9389:dissesto-condemi-primo-a-denunciare-i-conti-allegri&catid=36:giorno-e-notte&Itemid=1028

2 “[...]In fin dei conti di che cosa è reo l’assessore Condemi? E’ reo di avere chiesto di essere candidato alle elezioni regionali e, contemporaneamente, di presentare una propria lista alle elezioni comunali all’interno della coalizione di centrodestra. Quello che è stato concesso alla Di Bello non viene consentito a Condemi.[...]” http://it.groups.yahoo.com/group/Garganopress/message/1979

3 http://www.tarantobuonasera.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5759:lcondemi-dovrebbe-dar-conto-delle-sue-assenze-in-consiglior&catid=36:giorno-e-notte&Itemid=1028