Come ti distruggo online

di Andrea Cazzato

Cosa non è successo giovedì! In poche ore, c’è stato uno sprazzo di vitalità dalla politica. Con il rifiuto secolare della Consulta ai quesiti referendari per il cambiamento della legge elettorale, che, fortunatamente, non dando la possibilità di reintrodurre lo pseudo-Mattarellum, pur mantenendo l’attuale legge di Calderoli, concedono forse un ulteriore chance ad un sistema molto più democratico come il proporzionale, con soglie di sbarramento più basse. Ma probabilmente sto solo sognando.
Altra grande notizia del giovedì è stata il no della Camera dei Deputati all’arresto dell’onorevole (che peso chiamarlo così) Cosentino.
A salvare il deretano del probabile amico della Camorra, oltre i suoi compagnucci del Pdl, diversi esponenti della Lega Nord e altri deputati di altri gruppi parlamentari, fra cui il gruppo dei Radicali, eletti, per geniale intuizione dell’ormai celebre stratega Walter Veltroni, nelle liste del Partito Democratico.
Alla notizia del voto contrario si è scatenato il putiferio mediatico. Dalla tv alle radio, si è alzato il coro unanime dei “vergogna”, “venduti”, “scemi” e “gira la ruota” possibili e immaginabili. A farne le spese i Radicali e i leghisti. La scelta del partito di Pannella and co non mi sorprende molto, sinceramente, visto che questi non si sono mai distinti per lungimiranza politica e per trasparenza nelle scelte, in nome di una “coerenza”, che affermata e decantata da chi per anni ha fatto alleanze con ogni tipo di schieramento, non pare corrispondere a realtà. Per i leghisti, invece, è partita la resa dei conti finale, lo strappo fra i bossiani e i maroniani. Nei prossimi giorni forse si avranno nuove. Per ora si è saputo solo del divieto, da parte della dirigenza del Carroccio, ai comizi dell’ex Ministro dell’Interno. Vabbè, certo non una grave perdita.
La cosa che più ha colpito, e che il vittimismo radicale non ha mancato di sottolineare, è stato l’attacco che le pagine dei social network legate al partito hanno ricevuto. Un coro di leoni da tastiera, di indignati ad intermittenza, di giustizialisti della prima ora, di travaglisti e savianisti integralisti, si è riversato violentemente sulle pagine fb di Pannella, di Radio Radicale e sulla pagina ufficiale del movimento politico. Pur non morendo di dolore, ho potuto notare il vuoto cosmico della rabbia degli elettori, dei simpatizzanti e degli “infiltrati”, che al di là del “venduti”, “puzze” e “cattivoni” pare non essere andato. Qualcuno, forse frettolosamente, ha pensato di rivivere il caso “Pisapia-Moratti”, quando la bacheca dell’ex primo cittadino milanese, dopo la misera uscita del “ladro di macchine”, era stata invasa da un’onda di divertito scherno. Ed è proprio in questo che mi sento di dire che la storia è cambiata, ancora una volta. Seppur in maniera simpatica e poco formale, nell’ “attacco” telematico alla bacheca di donna Letizia e dei suoi galoppini Red Ronnie e Gigi D’Alessio, si è potuto vivere qualcosa di diverso e meno vuoto e triste delle parole colme solo di rabbia e sdegno, lette sulle bacheche dei Radicali. Allora, si era cercato, infatti, di far scadere nel paradosso più totale l’azione infima della signora Moratti e di chi parlava di strani effetti-Pisapia. Come se una nuova generazione si rendesse finalmente conto di quanto sia stato inutile schiumare rabbia davanti a certi elementi, che dato il loro vuoto cosmico possono ingigantirsi solo davanti all’odio da stadio, del quale la sinistra, sempre più spesso, è stata infettata. Quello che è accaduto in queste ore è proprio questo. Gente che non merita nemmeno un secondo della vostra attenzione e del vostro risentimento, si è fatta luce e pubblicità perchè vittima di un attacco violento e rabbioso. Cosa avrebbero potuto dire, se invece di quest’azione da isterici, si fosse pensato di trattarli alla stregua della “sciura” Moratti? Se invece di chiamarli “merde” (seppur meritatamente), si fossero derisi? Nulla di tutto questo ahimè, siamo daccapo alla rabbia cieca, anche contro queste macchiette di politici.
C’è da prendere e da allargare le braccia, sperando che questa furia, invece che scatenarsi su questioni meno importanti, si reindirizzi pensando agli attacchi ai diritti del lavoro, ai diritti dei pensionati, ai ricchi che piangono per un controllo fiscale, alle vere caste di questo Paese che non mollano la presa dai loro privilegi reali. Forse è tanto più comodo lasciare le cose come stanno, guardare tutto da fuori e mantenere la calma, sperando che un giorno le forche puntino a culi meno inutili.

P.S. Prima che qualche Radicale mi elenchi le battaglie sociali giustissime e più che apprezzabili fatte da Pannella e Bonino, vorrei ricordare loro le politiche economiche ultraliberiste che hanno sempre appoggiato e il loro smaccato amore verso Israele. Signori, spiegatemi, ci sono diritti umani di Serie A e diritti umani di serie B? Grazie.

2 Comments

  1. Anonymous January 16, 2012 7:50 pm 

    dimostri di non conoscere assolutamente la storia e il presente dei radicali…
    apprezzo il tono non violento, ma il contenuto è prevenuto, disinformato e liquidatorio.
    peccato, potevi fare di meglio!

    adriano mencarelli (merda radicale)

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