Tagged: Taranto

Taranto: “regali” dal dem…anio

di Salvatore Romeo ’85

Se dovessimo descrivere il rapporto tra la città di Taranto e la Marina militare Italiana, utilizzeremmo la metafora del “nodo”, simbolo di forza e solidità, elemento imprescindibile del bagaglio culturale di un marinaio. Come un nodo “di bandiera”, la storia della “città spartana” (fondamentale per la sua posizione strategica nel Mediterraneo) è saldata a quella della Marina militare (all’epoca della costruzione si poteva “fregiare” ancora del termine regia) fin dal 1883, data di inizio di lavori dell’arsenale militare tarantino. Durante i sei anni che intercorsero dalla posa della prima pietra alla fine dei lavori (per cui erano stati previsti due progetti uno, più sfarzoso, affidato al generale Saint Bon ma ritoccato successivamente in chiave più ridimensionata dal generale Chiodo) la classe dirigente tarantina intuì gli enormi potenziali benefici socio/economici che una struttura di tale portata avrebbe potuto garantire; per tale motivo le politiche economiche e sociali della città furono orientate quasi completamente al mantenimento e supporto delle attività militari, penalizzando di fatto quelle categorie cittadine, pescatori e miticoltori in primis, che con l’occupazione dello specchio di mare antistante la spiaggia di S. Lucia in Mar Piccolo, vedevano messe in pericolo le loro attività. (altro…)

U’ Tatà pinzece tu – storia degli ultimi 60 anni del quartiere Tamburi. Intervista a Giovanni Guarino

di Serena Miccoli

Il 20 Marzo si è svolta per le vie del quartiere Tamburi la rappresentazione “U’ Tatà pinzece tu!”, opera di teatro di strada che giunge a conclusione di un laboratorio di animazione territoriale organizzato dal Tatàpiù. In scena, nella rappresentazione della storia recente di Taranto, i giovani (e non solo) che hanno preso parte al laboratorio condotto da Giovanni Guarino, il quale ci ha raccontato alcune delle tappe salienti del progetto.

“Il progetto è legato al laboratorio TatàPiù, realizzato con il sostegno del bando della Regione Puglia “Bollenti Spiriti” – racconta.
“Il TatàPiù prevede anche altri laboratori. A questo (laboratorio di animazione territoriale, http://www.teatrocrest.it/formazione/tatapiu/u-tata-pinzece-tu/ ) hanno partecipato abitanti del quartiere Tamburi, giovani non professionisti. (altro…)

A’ MAmT

di Filippe Masse

Cià.
Osce stoche ‘ngazzùse. Robbe ca ce me iacchje nnanze na fermate de l’Amat a stròppie de mazzàte, fin a quanne devent nu cassonette de l’Amiu.

Salve, come al solito affronto il mio impegno settimanale nel massimo della tranquillità, tanto da abbracciare oggetti inanimati come i pali delle fermate degli autobus urbani.

Praticamende, stamatìne già tèneve picche vogghje de scè fatìa, po’, quanne agghje scennùte da cas (de front a Piazz Fadini) agghje acchiàte a canàteme Filipp ca ste iàstèmave le muert. L’agghje dumannàte: (altro…)

“Le rose d’acciaio”: la prima è il 7 aprile

di Maurizio Distante

“Ogni viaggio comincia con il primo passo”. Il 16 ottobre scorso è la data di partenza de “Le rose d’acciaio”, un percorso che ha portato attraverso incontri, fumi, testimonianze, passi, sguardi, lacrime, parole e sorrisi l’attrice e autrice Roberta Natalini alle soglie della prima in teatro, domenica 7 aprile alle 20.30 presso il teatro comunale di Torre Santa Susanna in via Galaso. (altro…)

Un istante che dura un’eternità

di Marianna D’Ambruoso

Attimi che rimangono espressi per l’eternità, accade proprio questo quando si osserva  con attenzione una fotografia ovvero un particolare, una sfumatura, un dettaglio che sfugge a noi comuni mortali ma che inevitabilmente riesce a cogliere un bravo fotografo attraverso il suo obiettivo fotografico. (altro…)

L’ennesimo “coup de théâtre” in salsa italiana: i marò ed il popolo indiano.

di Salvatore Romeo ’85

Questa è storia di un gioco d’azzardo; una partita a poker per la precisione. Già perché indipendentemente dalle somme poste in palio, la vittoria è rilegata (con buona pace dei “pokeristi”) a un’ingente dose di fortuna. Ma a vincere, come spesso capita nella vita, non è sempre chi ha le “carte migliori”: nel poker infatti utilizzando particolari strategie e una sapiente gestione delle “puntate”, i giocatori più bravi riescono a vincere “mani” fallimentari dal punto di vista della qualità delle carte in mano. E’ il tipico concetto del “bluff”: millantare (o meglio far presuppore agli avversari) un elevato punteggio delle proprie carte, inducendo così gli avversari ad arrendersi, evitando così di disperdere un’elevata quantità di denaro. Ma a volte, per fortuna o per scaltrezza dell’avversario, (o per poca bravura di chi lo propone) il bluff non riesce. Qui riparte la nostra storia.

Una nave petroliera (l’Enrica Lexie), civile impegnata in una “missione” trans-oceanica , dei “pirati”, due marinai della marina italiana, due pescatori, due omicidi. Sembrano gli ingredienti di uno squallido film americano dei primi anni novanta, ma sono gli attori inconsci di una delle più brutte avventure di cui l’Italia può poco orgogliosamente fregiarsi. La storia è ben nota a tutti. I risvolti ancora da chiarire. La questione principale e più spinosa riguarda il luogo dell’uccisione dei due innocenti pescatori: acque internazionali sì, acque internazionali no? (altro…)

La Settimana Santa Tarantina: invito alla sobrietà

di Pietro Rizzi

Avete mai riflettuto sul vero significato della Settimana Santa Tarantina? Cosa sono per voi i “Misteri”? E soprattutto, perché vi riversate per le strade durante i giorni della processione?
A queste domande molti di voi risponderebbero con la semplice parola: “tradizione”. Troppo semplice però la suddetta giustificazione secondo la quale, l’atto del partecipare ad un asta e accaparrarsi Gesù Morto, l’Addolorata o il Crocifisso da portare sulle spalle i giorni della processione, sia semplice tradizione.
So benissimo che parte di quei tarantini integralisti, mentre leggono le righe di questo articolo, staranno pensando che io sia un perfetto imbecille. Me lo sarei aspettato e non ne rimarrei sorpreso. Ma a volte dire le cose come stanno e chiamarle con il loro vero nome può ritornare utile. A tutti.

E’ da tempo che medito su queste domande, forse anni. Ma solo adesso mi sono reso conto che è giunto il momento di esternare tutte le mie perplessità, da semplice persona appartenente alla comunità tarantina.
Premetto che per quanto possa essere bello vedere tanta gente che affolla le strade nelle giornate della processione, (anche se mi piacerebbe vedere la stessa affluenza anche in altre occasioni, per esempio quando si manifesta per questioni un po’ meno “spirituali”, oppure quando trenta ragazzi provenienti dal Nord Africa rimangono senza un tetto sotto il quale dormire), rimango stupito dal fanatismo e dall‘integralismo religioso che ne viene fuori. (altro…)

di Scola à Paste

Cià uagnù, avite viste ca tenime u Papa nueve? Nò site cunténte? Eeeeeeee!!!!! Pa-pa, Pa-pa, Pa-pa!!!!
Salve a tutti, finalmente abbiamo il nostro Papa. Sono contentissimo! W il Papa Re!

Premette ca me avesse piaciute ca se fosse chiàmate Peppìne. Vabò pure Frangische me stè bbuène.U Papa nueve avéne da luntàne. L’hà ditte jidde l’otre giurne, quanne s’ha affacciàte d’ò balcone de Chiazz San Petre a Pizze. (altro…)

Perché chiudono i corsi di laurea del Polo Jonico?

di Mara Pavone

In questo periodo – soprattutto in seguito alla diffusione della notizia sulla possibile chiusura dei corsi di laurea del Politecnico da un lato, e la chiusura certa delle triennali di operatore dei servizi giuridici e di scienze della comunicazione e dall’animazione socio-culturale dal’altro – si sentono le teorie più assurde sul perché il Polo Jonico stia “perdendo pezzi” in questo modo. Qualcuno è arrivato ad affermare che i corsi stanno chiudendo perché gli enti locali “non ci stanno mettendo i soldi”. (altro…)

della Redazione di Siderlandia

Cari lettori, avevamo altre intenzioni per questo numero e chi ci segue e ci ha seguito sui social network in questi giorni, lo sapeva già.
Una scossa da parte di un noto personaggio menzionato in una vignetta satirica pubblicata l’8 marzo sulla nostra pagina Facebook,  ha creato qualche preoccupazione nel nostro gruppo.
Abbiamo deciso di approfittare di questo spazio per ribadire quello che dovrebbe essere un diritto nel nostro Paese, costato, a tanti altri (molto più degni, sicuramente) prima di noi, lotte, anni di carcere e addirittura l’esistenza: quello alla libera espressione. In passato abbiamo incontrato malumori da parte di lettori affezionati o occasionali riguardo alcuni contenuti dei nostri post: scontri fra diversi modi di vedere le cose, accesi, di rado al di sopra della civile comunicazione, di cui però, nel bene o nel male, abbiamo fatto tesoro ritenendoli espressioni non meno degne di quelle più vicine alle nostre idee. (altro…)