E ora impariamo la lezione…

di Andrea Cazzato

Capolavori teorici, visioni al limite dell’ineguagliabile, fenomenali spot di altissimo livello tecnico, pregiudizi a gogò e affermazioni politicamente sconcertanti e violente. Ecco spiegata, in poche parole, la campagna pidiellino-leghista in questa tornata elettorale.
Napoli e Milano diventano le città dove l’armata d’Arcore si scatena, forse come mai ha fatto, o almeno mai con questa densità ed intensità. Droga a Palazzo Marino, stanze del buco, ecopass e multe condonate, figuranti, furti d’auto, finte risse, rocker ormai sul viale del tramonto e zingaropoli. Un qualsiasi consulente politico, leggendo questa sequela di follie, avrebbe le convulsioni. Non i comunicatori della Moratti, cambiati fra il primo e il secondo turno che impostano una strategia talmente disperata da non meritarsi neanche un briciolo di serietà di risposta.
Infatti, fantastica è stata la reazione, soprattutto sui social network, dei sostenitori di Pisapia, che hanno lasciato libero sfogo alla fantasia per destrutturare e ridurre in poltiglia le congetture e le illazioni della banda dei berluscones. La scelta di rispondere in maniera ridicola ad affermazioni talmente paradossali che possono presupporre una nevicata in Agosto, è stata una scelta gloriosa e colossale. Come un cavallone culturale che ha inondato la rete per sommergere i penosi tentativi di questa destra sempre più meschina ed ignobile. C’è chi parla di vento di cambiamento, una cosa un po’retorica ma potenzialmente esatta. Io, invece, affermo, come faccio da anni, che la feccia vada seppellita sotto una montagna di risate e sfottò; presi seriamente, questi mesti personaggi, vengono automaticamente elevati ad interlocutore credibile, e riconosciuti come legittimi portatori di valori. Questa destra non ha nè un minimo di credibilità, nè un minimo di valori, se non quelli legati al guadagno e al cadreghino. Culturalmente ignobili (possibile un raffronto serio fra quel capraro di Lettieri e Luigi De Magistris?), volgari come nemmeno il più bieco “cuzzar arricchisciut” (vedi la Santanchè o altri personaggi dalla dubbia educazione), meschini (l’attacco della Moratti a Pisapia sul furto d’auto, non può essere definito diversamente), razzisti (le parole sui rom e sull’Islam sono da Ku Klux Klan iper-radicale) e criminali.
La destra berlusconiani ha finalmente svelato il suo volto, fin tanto che persino la Chiesa (ed in qualche modo anche Comunione e Liberazione, potentissima in Lombardia) ha preso le distanze, con le parole di Tettamanzi.
Sinceramente la cosa che mi fa sperare è che, non è un caso, questa forza propulsiva ad un cambiamento sia tutta opera, e questo è innegabile, di candidati di Sinistra, e non della sinistra “a chiacchiere” veltroniana. Credo sia un segnale forte dell’elettorato di sinistra; che non si provi a spostarsi verso il centro; la credibilità non sono più Casini e compagnia cantante (il loro 5 per cento nazionale, qualcosa dovrebbe anche farvi capire). Quindi, carissimi amici del Pd, moderazione un paio di palle! De Magistris, Pisapia e Zedda vi dimostrano, visto che finchè non sbattete il muso contro la cacca non capite, che i candidati all’acqua di rose non pagano e non pagheranno più. Ed ora, sperando (ma ne dubito) che abbiate capito, cerchiamo di recuperare quanti, stanchi di questa caccia al moderato, fintanto di mostrarsi tali anche negli atteggiamenti e negli affari, hanno scelto quella stantia e vecchia folata di anti-politica. Checcè Grillo ne dica, a votarlo, sono stati molti di quegli “uguali” di sinistra che non sopportano più il cerchiobottismo piddino e l’evanescenza e la frammentazione dell’ala meno democristiana del centro-sinistra.
Ci volevate cancellare, ma siamo ancora qua, alla faccia vostra! E con i risultati di oggi ve l’abbiamo dimostrato; questo Paese, con le larghe vittorie di Pisapia, De Magistris e Zedda, ha bisogno ancora della società che la Sinistra, quella vera, esprime.