Polifemo è una trasmissione “storica” della televisione tarantina. Inventata dal compianto Lello Orzella, da un paio di settimane è stata riproposta da Luigi Abbate, giovane anchor-man di Blustar. La principale novità di questa nuova edizione è il pubblico “in studio”. Abbate inoltre ha dato prova di coraggio, invitando giovani emergenti dell’opinione pubblica cittadina. Fra questi il “nostro” Roberto Polidori e la giornalista Tiziana Magrì. Nell’ultima puntata mattatore indiscusso è stato l’onorevole PDL Pietro Franzoso, protagonista di uno straordinario caso di sdoppiamento a telecamere spente. (more…)

di Francesca Razzato

Margherita Ciervo è una giovane ricercatrice dell’Università di Bari, autrice del libro “Geopolitica dell’acqua” (Carocci, 2009), referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Nel 2007 ha collaborato alla stesura del ddl della Regione Puglia che avrebbe dovuto portare alla ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese – ma che non è mai stato approvato dal Consiglio regionale. Attualmente impegnata nella campagna referendaria per il SI all’acqua bene comune. Venerdì 3 giugno è stata a Taranto proprio per un’iniziativa sul voto del 12 e 13 giugno… un’ottima occasione per chiederle quale sia il senso della consultazione e cosa ruoti attorno alla questione idrica.

Il dato così rilevante delle firme raccolte in Puglia dal comitato Acqua Bene Comune, sottolinea il grado di consapevolezza dei cittadini pugliesi rispetto alla tematica della difesa dell’acqua come bene comune. Qual è per Margherita Ciervo il bilancio di questa esperienza a una settimana dal referendum popolare per la sottrazione del bene acqua alle logiche del profitto?

Il bilancio è davvero straordinario in termini di partecipazione. Noi stiamo parlando – e dobbiamo davvero comprenderlo fino in fondo – di un referendum storico: per la prima volta dalla nascita della Repubblica per una consultazione popolare sono state raccolte oltre un milione quattrocento mila firme, a fronte delle cinquecento mila necessarie – di cui oltre un quinto solo in Puglia! (more…)

di Andrea Cazzato

Giancarlo Cito, nato a Taranto nel 1945, è una delle figure più particolari e “innovative” della comunicazione politica in Italia.
Fra gli esponenti più importanti dei movimenti di destra tarantini, nel 1985, dopo anni fallimentari nel ramo edilizio, fon­da Antenna Taranto 6, una emittente televisiva locale. Dopo pri­mi mesi di televendite, pubblicità e film in bianco e nero, su At6 nasce la trasmissione Fatti e misfatti di cui è lui stesso il conduttore. Cito, già precedentemente sconfitto alle elezioni del 1975 con la lista “Il ponte”, capisce la situazione di degrado generale di Ta­ranto, e che questa fase può essere l’occasione del suo rilancio. Taranto negli anni Ottanta è una città con grossissime problematiche economiche, derivanti dalla crisi del comparto siderurgico Italsider (oggi Ilva), dalle non rosee condizioni degli altri stabilimenti cittadini; per di più, il capoluogo ionico vede l’affermarsi della delinquenza organizzata, sotto l’ala protettrice della camorra napoletana, incontrastata anche dalla turbolenza della politica locale. (more…)

di Vincenzo Vestita

10 anni è quello che attesta il mio tesserino di riconoscimento: data di assunzione 16 Maggio 2001. In realtà il mio rapporto con “la grande fabbrica” è iniziato ben prima. Figlio di un operaio Italsider, ho imparato presto a modulare la vita famigliare secondo i turni di mio padre, assunto giovanissimo nella seconda parte degli anni Settanta attraverso i corsi ANCIFAP (Associazione Nazionale Centro IRI per la Formazione e l’Addestramento Professionale). Ricordo distintamente quando da bambino – avrò avuto a malapena 5 o 6 anni –, andando a trovare i miei nonni materni al cimitero di Taranto e vedendo le alte lingue di fiamme, i pennacchi di fumi vari e quelle enormi e strane costruzioni illuminate a giorno dai neon, chiedevo a mio padre se davvero quella “cosa” fosse l’Italsider, aggiungendo, quasi con le lacrime agli occhi, che li dentro non sarei mai voluto entrare. (more…)

di Salvatore Romeo (’84)

Non ha avuto neanche il tempo di godersi la vittoria elettorale Nichi Vendola. Prima il rimbrotto del neo-sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che lo ha invitato ad ascoltare prima di parlare quando si trova in contesti che non conosce; poi le furibonde polemiche scatenatesi all’annuncio dell’aumento dell’addizionale IRPEF, che dovrebbe servire a ripianare definitivamente il disavanzo del bilancio sanitario regionale. Per far quadrare i conti della sanità pugliese in realtà nei mesi scorsi è stato varato un Piano di riordino, tristemente noto per le chiusure e i ridimensionamenti di diversi presidi territoriali. Ma evidentemente la ristrutturazione non è bastata. I critici dell’inasprimento fiscale, d’altra parte, propongono di rimettere mano al progetto del San Raffaele del Mediterraneo, approvato in via definitiva dalla Giunta regionale con la delibera 331 del 2 febbraio 2010 e già in parte finanziato con una prima tranche di 60 milioni di euro. Ma incredibilmente a chiedere la revisione degli impegni già assunti non sono solo le forze che “da sempre” si oppongono alla realizzazione del nuovo ospedale: ora si unisce al coro dei dissenzienti anche una parte del principale partito di maggioranza in Consiglio regionale, il PD. (more…)

di Serena Mancini

La prima serata del CinemAmbiente di Torino si apre con la proiezione di Waste Land, il film-documentario che racconta la storia di alcuni catadores, termine utilizzato per indicare una comunità brasiliana che ancora oggi sopravvive grazie al “recupero” dei rifiuti. Waste Land, per la regia di Lucy Walker, si inserisce perfettamente nel panorama del Festival che, giunto alla sua quattordicesima edizione, si propone di analizzare lo stato di salute dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda attraverso una serie di documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo. (more…)