di Francesco Ferri
Venerdì mattina un clima di attesa, quasi solenne, avvolge l’aria intorno a Corso Italia e via Marche, donando connotati quasi mistici. A volte riesce a prendere voce e forma, manifestandosi in cori secchi e precisi, capaci di liberare nell’aria parte di quella carica emotiva nella quale ognuno dei presenti è immerso. Altre volte rimane intima, circoscritta, e trasfigura i volti delle donne e degli uomini, rendendoli allo stesso tempo assorti e fieri.
L’attesa è palpabile, almeno quanto il desiderio di esserci e di contarsi. L’incidente probatorio sulla perizia dei chimici, disposta dal gip Todisco in merito al processo nei confronti dei dirigenti Ilva, è l’occasione per ritrovarsi, riannodare i fili di un lungo e complicato percorso e di assorbire nuova linfa dal vento fresco che avvolge il Tribunale.
Nella variegata composizione delle numerose persone (più di mille) che hanno affollato le vie adiacenti al Tribunale di Taranto, immediatamente si resta colpiti e affascinati, visivamente ed emotivamente, dalla presenza largamente maggioritaria di giovani e giovanissimi. Oltre il dato numerico, anche l’impatto visivo e sonoro da loro prodotto finisce per l’essere l’emozione più significativa della giornata. Se ne avvertiva il bisogno, quasi urgente. Si tratta, senza appello, di una lezione diretta ed efficace in termini di freschezza della comunicazione, capacità di cogliere l’importanza dell’evento e volontà e desiderio di guardare Taranto in prospettiva. (more…)