di Roberto Polidori

Il Sole 24 Ore fa lo scoop: in fondo Giuseppe Di Vittorio era liberista!!! Nessun quotidiano nazionale si è reso conto che Venerdì 27 Maggio 2011 è stata una data storica perchè ha sancito che il padre fondatore del sindacato CGIL aveva varato il Piano del Lavoro del Febbraio 1950 chiedendo ulteriori sacrifici ad operai e braccianti agricoli per permettere all’Italia il colpo di reni sul sentiero della crescita e del successo. Applausi convinti da parte di CISL, UIL e UGL. Sgomento tra i quadri direttivi CGIL: “Ma come? Ma allora, se persino Di Vittorio disse una cosa del genere, dobbiamo rassegnarci, rinunciare ai nostri residui diritti ed incamminarci fiduciosi sul sentiero delle liberalizzazioni e della flessibilità! Allora hanno ragione i numerosi “compagni di viaggio” che hanno stretto forti legami con i colleghi di CiSL e UIL !”. (more…)

E ora impariamo la lezione…

di Andrea Cazzato

Capolavori teorici, visioni al limite dell’ineguagliabile, fenomenali spot di altissimo livello tecnico, pregiudizi a gogò e affermazioni politicamente sconcertanti e violente. Ecco spiegata, in poche parole, la campagna pidiellino-leghista in questa tornata elettorale.
Napoli e Milano diventano le città dove l’armata d’Arcore si scatena, forse come mai ha fatto, o almeno mai con questa densità ed intensità. Droga a Palazzo Marino, stanze del buco, ecopass e multe condonate, figuranti, furti d’auto, finte risse, rocker ormai sul viale del tramonto e zingaropoli. Un qualsiasi consulente politico, leggendo questa sequela di follie, avrebbe le convulsioni. Non i comunicatori della Moratti, cambiati fra il primo e il secondo turno che impostano una strategia talmente disperata da non meritarsi neanche un briciolo di serietà di risposta.
Infatti, fantastica è stata la reazione, soprattutto sui social network, dei sostenitori di Pisapia, che hanno lasciato libero sfogo alla fantasia per destrutturare e ridurre in poltiglia le congetture e le illazioni della banda dei berluscones. La scelta di rispondere in maniera ridicola ad affermazioni talmente paradossali che possono presupporre una nevicata in Agosto, è stata una scelta gloriosa e colossale. Come un cavallone culturale che ha inondato la rete per sommergere i penosi tentativi di questa destra sempre più meschina ed ignobile. (more…)

di Remo Pezzuto*

Sembra ormai così lontano il ricordo del momento in cui i parlamentari delle opposizioni di centro destra e centro sinistra salirono sui tetti delle sedi universitarie occupate dagli studenti e dai ricercatori durante la mobilitazione autunnale contro la riforma Gelmini. Erano disposti ad ascoltare le motivazioni del nostro dissenso, i punti che più contestavamo e ci preoccupavano del disegno di legge, ascoltare e farsi portavoce delle nostre richieste cercando di osteggiare l’iter parlamentare della riforma. Quello che chiedevamo loro era una discussione pubblica sui temi dell’università, chiedevamo una partecipazione alla costruzione di una reale riforma che partisse dal basso, da chi l’università e la ricerca la vive realmente. (more…)

Un Tarantino responsabile organizzazione di una delle più grandi associazioni studentesche d’Italia… sembrava impensabile solo fino a qualche anno fa, quando l’Università in riva allo Jonio sembrava un miraggio. E anche ora che questa rischia seriamente il ridimensionamento a causa dei tagli imposti dal governo, si tratta comunque di un fatto straordinario. Soprattutto se si tiene conto che Claudio Siciliano, 27 anni da qualche giorno, a Taranto si è laureato (triennale in Informatica e Comunicazione digitale) prima di emigrare alla volta di Bari perché (guarda un po’…) in città mancano i corsi di laurea specialistica. (more…)

di Gaetano De Monte

Poco più di due anni fa, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, suggeriva, in un’intervista a Repubblica: “alle nuove generazioni dico uscite dai call center, andate nei campi!”. Petrini giustificava questo suo monito come un consiglio ai giovani per fare un lavoro meno precario, più creativo, più gratificante, e come una delle possibili vie d’uscita dalla crisi economica attraverso l’agricoltura e il ritrovamento di un sano rapporto con noi stessi e con il mondo. A giudicare dalla vicenda che stiamo per raccontarvi, chi oserebbe dargli torto?

Teleperformance é un colosso industriale francese che gestisce per conto di aziende come: Vodafone Eni, Enel, Sky e Mediaset, e che da alcuni mesi, è “protagonista” di un piano di ristrutturazione aziendale, che prevede 1.464 esuberi tra le strutture di Roma, in zona Fiumicino, e Taranto, nel quartiere Paolo VI. Una realtà quella tarantina in cui purtroppo, e sempre più spesso, le aziende di call center sono l’unica vera risorsa lavorativa per i giovani, a fronte di un il tasso di disoccupazione fermo al 12,5%, cosi come risulta dal Rapporto 2011 stilato dal Centro Studi della Camera di Commercio di Taranto. Nel solo call center situato al quartiere Paolo VI, nel quale attualmente lavorano 2000 persone, sono previsti 712 esuberi.

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di Salvatore Romeo (’84)

In un articolo comparso sull’ultimo numero di WEMAG, l’avvocato Nicola Russo annuncia la possibilità di candidarsi a sindaco accogliendo eventualmente la proposta di “alcuni amici grillini”. Spiega il promotore del Comitato Taranto Futura che si tratterebbe di un modo col quale portare avanti le istanze del referendum sulla chiusura parziale o totale dell’ILVA. La consultazione, indetta per il 27 marzo 2010 con delibera del sindaco di Taranto, è stata sospesa dal TAR di Lecce a seguito del ricorso presentato da ILVA e dalle sezioni tarantine di Confindustria, CGIL e CISL; Russo ha impugnato la sentenza di fronte al Consiglio di Stato, che ha però respinto l’appello dell’avvocato rimandando ancora una volta la questione al giudizio del TAR del capoluogo salentino. Il 10 febbraio scorso il pronunciamento dei giudici amministrativi ha sancito la bocciatura dell’iniziativa referendaria. Russo tuttavia ha annunciato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato. (more…)