di Roberto Polidori

“Di recente è diventato di prammatica per i responsabili dell’intervento pubblico confessare all’occasione la propria inadeguatezza, che in ogni caso è fin troppo evidente. La grande eccezione a questa squallida storia è l’attività della Banca Centrale. Questa attività disciplinatrice emerge da un misurata e ordinata discussione di uomini dall’aria tranquilla ed austera, seduti al loro posto consueto intorno ad un bel tavolo in una sala riccamente adorna di quadri e tendaggi. Questi uomini muovono saggi d’interesse, comprano e vendono titoli e, così facendo, danno all’economia una tiratina qui ed una piccola spinta di redini lì. Poiché il significato delle loro azioni non è inteso dalla maggioranza della gente, si può ragionevolmente presumere che essi siano di saggezza superiore. Le loro azioni saranno criticate in certe occasioni, ma più spesso saranno minuziosamente vagliate nel tentativo di scoprirne il significato recondito. Questa è la mistica della “Banca Centrale “ e dei banchieri. Questa era la mistica nel 1929. C’era tuttavia una stonatura. Il consiglio dei Governatori delle Riserva Federale era in quell’epoca un organo di eccezionale incompetenza.”

John Kenneth Galbraith, Il Grande Crollo (more…)

di Francesca Razzato

Questa settimana vi raccontiamo la storia del Cantiere Maggese – la struttura sorta da un paio d’anni in Città Vecchia – da un punto di vista privilegiato: quello di chi, come Gianluca Tagliente dell’associazione “Punto a capo”, in prima persona ha collaborato alla stesura del progetto per il laboratorio urbano di Città Vecchia.
Il termine “maggese”, che fa riferimento a quella pratica agricola per cui un terreno a lungo sfruttato, viene lasciato a riposo, affinché la sua rigenerazione avvenga naturalmente, doveva essere metafora della “rivitalizzazione e fertilizzazione del territorio e della comunità”.
Questi processi si sono verificati? Se non sono avvenuti, a chi sono riconducibili le responsabilità? La politica è capace di captare e valorizzare i fermenti che si sviluppano nel suo territorio?
Un dato è certo: se oggi ci si reca in questo luogo ad emergere non è la sua vocazione laboratoriale, ma piuttosto quella discotecara; e così nel silenzio generale, e grazie al sostegno di molti, un progetto dalle potenzialità straordinarie, si trasforma in un’occasione perduta.
La storia del Cantiere Maggese fornisce numerosi spunti di riflessione sui processi di gestione di uno spazio, che in senso astratto potrebbero figurare come dei paradigmi di amministrazione della  città. (more…)

di Salvatore Romeo (’84)

“L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa” (Il Saggiatore, pp. 152) è un’agile, chiara e al contempo densissima sintesi di un’elaborazione di pensiero che i due autori, Emiliano Brancaccio e Marco Passarella, conducono già da qualche anno. E’ un libro che aspettavamo e che forse arriva in tempo ancora utile per tentare di rivitalizzare quel che resta della sinistra italiana. Il testo si struttura su due assi, profondamente intrecciati fra loro: l’esame delle cause, della portata e dei possibili esiti della crisi economica che stiamo attraversando e la critica delle politiche messe in campo da governi e istituzioni internazionali nel tentativo di superarla. (more…)

di Massimiliano Martucci

Si possono cercare numerose formule o teorie per raccontare in maniera approfondita la crisi del sistema politico italiano: si possono pronunciare nomi, date, citare fotografie, raduni, congressi, sondaggi, dati, trasmissioni, aneddoti, personaggi, per narrare come la politica, o la sua rappresentazione attraverso i partiti, stia vivendo una crisi profonda, sia per la fiducia, sia per l’autorevolezza. I rappresentanti dei partiti, siano essi membri di amministrazioni o candidati, hanno quasi ormai del tutto perso la capacità di rappresentare alcunché, incarnare una possibilità o un’idea di futuro. (more…)

di Greta Marraffa

Si è concluso con la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione a carico di un dirigente e due capireparto Ilva il processo per la morte dell’operaio Vito Antonio Rafanelli, schiacciato da un enorme tubo il 17 Agosto 2006. Per tutti l’accusa è di omicidio colposo; inoltre dovranno versare una provvisionale di 11.000 euro ai familiari dell’operaio deceduto e risarcirli in sede legale.

Sono oltre 1110 i lavoratori coinvolti in incidenti mortali sul proprio posto di lavoro solo nel 2011,di cui il 15% erano  lavoratori in nero. Le definiscono banalmente ed ingiustamente  ”morti bianche”, quasi  a voler disattendere la pretesa di ricercare un colpevole, relegando tutto ad una semplice e pura fatalità.

Ma su quel rullo, quel giorno soleggiato, Vito lavorava.  Ad altissime temperature era costretto a stare, sino a quando quel tubo, staccandosi, lo schiacciò completamente. Nella grande fabbrica che offre il pane per vivere, il  rischio da correre ogni giorno è elevato. I timori e le paure sotto quelle goffe tute blu  traspaiono con nitidezza sui volti stanchi e sofferenti. (more…)

di Serena Miccoli

La partita Milan-Juventus di questa stagione, rimarrà negli annali del calcio per quel goal “fantasma” di Muntari: la palla entra in porta, ma l’arbitro non vede il goal e così non lo assegna al Milan. Successivamente, nella nube delle polemiche, una voce si distingue su tutte: è quella di Buffon, portiere della Juventus e della nazionale. Sul goal dichiara: “non me ne sono proprio reso conto. E se me ne fossi reso conto, sono onesto nel dire che non avrei dato una mano all’arbitro.” Quando c’è di mezzo una squadra, uno stato di appartenenza, una profonda passione nei confronti di un sistema, le percezioni o il senso di giustizia, lealtà e la capacità di ascolto dell’“altro”, sembrano modificarsi e adagiarsi su nuovi standard suggeriti dalla convenienza.

Della vicenda del 15 Febbraio sappiamo tutto circa i due marò: i loro nomi, i loro gradi, la composizione delle proprie famiglie – con tanto di gossips sulle presunte beghe familiari. Sappiamo persino le proprie personali simpatie partitiche. Di Ajesh Binki e Gelastine, poco¹ o nulla ci è giunto: i loro nomi si sono polverizzati in Italia, assieme ai propri corpi, spenti da quella sparatoria “erronea” avvenuta in mare. (more…)

La morte ti fa rockstar

di Cosimo Spada

Nella primavera del 1993 ero in gita di terza media dalle parti di Ravenna – il 1993 mi faceva schifo come anno, e quella gita con ragazzini arrapati e belli mi deprimeva, perché pure io ero arrapato, ma non ero bello e a nessuno importava.

Ciò che peggiorò la situazione fu una ragazza che chiese di mettere una cassetta da ascoltare nell’autobus. La cassetta conteneva tutti i “successi” di Marco Masini… Per mezz’ora fummo tutti risucchiati nel vortice della disperazione, manco fossimo un gruppo di aspiranti suicidi che volevano darsi la carica per un simpatico suicidio di massa. (more…)

di Mara Pavone

A Marzo sono stati stanziati i tanto attesi fondi del MIUR per l’integrazione delle graduatorie ADISU riguardanti l’assegnazione delle borse di studio; purtroppo però le speranze di alcuni studenti di poter essere “ripescati” sono svanite nel nulla. Infatti degli 826 aventi diritto (cioè coloro che per ragioni di reddito e di merito possono aver accesso a una borsa di studio) soltanto 419 sono risultati borsisti, appena il 51%. Il restante 49% degli idonei dovrà accontentarsi di un’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie e, per quest’anno, dovrà rinunciare definitivamente a percepire una borsa di studio che dovrebbe spettare di diritto ma, di fatto, non viene erogata per mancanza di fondi.
Questa è una conseguenza diretta del taglio al fondo statale per il finanziamento del Diritto allo Studio Universitario, passato dai 249 milioni di euro del 2009 ai 175 milioni del 2011 (in realtà il fondo del 2011 avrebbe dovuto essere inferiore a causa di una serie di tagli contenuti nella finanziaria del 2010, ma tali fondi sono stati parzialmente reintegrati, grazie soprattutto alle mobilitazioni studentesche degli ultimi anni); nell’anno accademico 2009/2010  – quando ancora il fondo non era stato dimezzato – la copertura delle borse di studio a Taranto era del 75%.

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