di Salvatore Romeo (’84)

Mercoledì mattina un gruppo di dipendenti ILVA (circa 150) sale su tre pullman messi a disposizione dall’azienda. Direzione Aeroporto di Bari. Non stanno per imbarcarsi per un viaggio premio; portano con sé striscioni patinati con tanto di logo della più grande imprese siderurgica d’Italia. L’obbiettivo della breve escursione è l’incontro fra il ministro dell’Ambiente, il Presidente della Regione e i rappresentanti di Provincia e Comune di Taranto: nella sala conferenze dell’Aeroporto si discute infatti della riapertura della procedura di concessione dell’AIA all’ILVA. Ma i 150 non ci stanno: temono che un eventuale inasprimento delle prescrizioni nei confronti dell’azienda potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa dello stabilimento jonico. (more…)

Due anni dopo… ancora Siderlandia!

Due anni dopo Siderlandia continua a rappresentare una scommessa contro tutto e tutti. Un’attività editoriale che non ha finanziatori importanti o padrini politici, che si basa sul lavoro volontario di giovani (l’intera redazione, con una sola preziosissima eccezione, è composta di under-30) e che, nonostante tutto questo, nel corso di questi due anni è riuscita a crescere e a ritagliarsi un ruolo significativo nell’opinione pubblica locale sembra quasi un miraggio. E invece è tutto vero. Nell’ultimo anno in particolare siamo passati dalla forma “blog”, caratterizzata da pubblicazioni occasionali, alla cadenza settimanale: passaggio che ci ha permesso di programmare sempre meglio i nostri interventi. I risultati sono evidenti: se nel primo numero della nuova edizione (che usciva esattamente un anno fa) eravamo in grado di proporre “appena” quattro articoli, con l’ultimo abbiamo toccato il “massimo storico” di tredici! La media mensile delle visite singole (il numero di persone entrate su Siderlandia) è più che raddoppiata, passando dalle 3.000/4.000 della scorsa primavera alle 7.000/8.000 degli ultimi sei mesi. (more…)

di Roberto Polidori

Sono convinto che la nostra gente vuole aria pulita. Non c’è alcun altra benedetta cosa in grado di migliorare definitivamente l’aspetto, la salute, l’orgoglio e lo spirito di una città”.

David L. Lawrence, Sindaco di Pittsburgh nel suo discorso di insediamento del 1946.

Ora che “il problema Taranto”, con mia grande soddisfazione, comincia ad occupare i palcoscenici televisivi nazionali – speriamo presto in prima serata – è il caso di capire se è possibile preconizzare un’evoluzione futura della nostra bella città sul modello della ex “Smoky City” Pittsburgh, omologa “città dell’acciaio” americana riconvertita a centro di fama mondiale nell’ambito della cura della salute e della ricerca santaria, di nanotecnologie e di robotica.

Una volta acclarato che a Taranto si muore più velocemente e peggio rispetto ad altre realtà (su questo, mi sembra, tutti sono d’accordo tranne gli epidemiologi ed i legali dell’ILVA), credo che tutti i “candidati sindaco” della città abbiano spostato il livello dell’analisi e dei programmi rivolgendosi al “futuro economico” dei residenti. Mi chiedo se sia possibile intavolare un dibattito sereno nel “merito” delle questioni per cercare di capire se la volontà espressa da Sergio Bonelli circa una possibile riconversione industriale – “A Pittsburgh lo hanno fatto, perché a Taranto no?” – sia facilmente declinabile nella nostra martoriata città. (more…)

Ringraziamo l’assessore Pennuzzi: le sue dichiarazioni sulla Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 17 Marzo 2012 ci permettono di ricordare, a noi e a tutti, gli avvenimenti degli ultimi anni. E si sa, la memoria è un esercizio importante. L’assessore, in apertura del suo intervento, chiede come mai coloro che ieri hanno iniziato l’opera di riqualificazione dell’ArcheoTower del parco archeologico “non si siano fermati a discutere pacificamente ”. E’ appena il caso di notare che ci siamo mostrati sempre disponibili al dialogo, con ogni componente dell’amministrazione, fin dal dicembre del 2007. Il tema del discorso, piuttosto, dovrebbe essere legato al risultato (meglio, non risultato) che il dialogo ha prodotto. (more…)

di Serena Miccoli

12mila visualizzazioni medie per video, vlogger di uno dei canali più cliccati su youtube, ha conquistato rubriche su rilevanti testate nazionali, quali il Fatto Quotidiano e Affari Italiani: parliamo di Alessio Giannone, giovane regista barese, che dopo L’Aquila, torna a girare in un’altra realtà dimenticata, se non proprio sconosciuta da buona parte della nazione. Pinuccio arriva nella nostra città per mostrare agli utenti d’ogni parte d’Italia una faccia diversa di Taranto da quella che tanti martedì fa da scenografia alla moltitudine di cronisti del caso Scazzi; Pinuccio parla dal parcheggio del polo siderurgico, davanti ad un carro funebre che desta non poco l’attenzione e la curiosità di tutti i camionisti che di lì si trovano a passare. Ha deciso di contattare Riva, l’amico Emilio, sotto la spinta delle richieste dei tanti studenti, ambientalisti e operai che, mossi da motivazioni diverse, hanno posto l’attenzione sullo stesso soggetto: l’Ilva.
Con un sorriso che si vela di amarezza per quella che è la realtà, ecco il video: (more…)

di Francesco Ferri e Francesca Razzato

La campagna elettorale offre uno spaccato piuttosto interessante su alcune caratteristiche della vita politica tarantina. L’occasione sembra propizia per provare a produrre una riflessione, che però sia decisamente più ampia rispetto agli argomenti proposti finora dai contendenti. Provando a sfuggire dai discorsi di campagna elettorale dei candidati sindaco, quasi sempre circoscritti intorno a nomi e/o a programmi decisamente astratti, si cercherà di mettere in evidenza alcune costanti, capaci di delineare i connotati del dibattito elettorale a Taranto.

Un gioco di ruolo. La campagna elettorale sembra davvero un gioco di ruolo nel quale, nell’eterogeneità delle posizioni in campo, le forze politiche devono tutte rispettare una serie di costanti, quasi codificate, dalle quali nessuno di chi si candida ad amministrare la città può prescindere. I percorsi personali e politici dei vari candidati a sindaco sono ovviamente vari e diversi, questo è innegabile. Ciò che proviamo a sottolineare è che il meccanismo della rappresentanza produca anche nella nostra città un livellamento metodologico e di atteggiamento culturale verso il quale tutti i contendenti sono inevitabilmente attratti. (more…)

di Gaetano De Monte

Se fosse stato un film, il semplice viaggio di un sabato pomeriggio che sa già di primavera, sull’intercity Roma-Taranto, sarebbe stato sicuramente Cafè Express, memorabile affresco consegnatoci da Nanny Loi di un’Italia meridionale che forse in parte è rimasta come allora. Il film racconta la storia del povero Michele Abbagnano costretto a vendere, sperando sempre di sfuggire ai controllori, caffè e affini su un treno espresso che viaggia quotidianamente sulla tratta Napoli- Vallo della Lucania, tutti i giorni, andata e ritorno, in seconda classe fumatori, posto imprecisato. (more…)

di Salvatore Romeo (’85)

E’ possibile all’interno di un film, piuttosto che un romanzo o qualsiasi altra tipologia di narrazione, porre l’accento su un protagonista od un particolare concetto, senza citarlo mai concretamente? E’ da questo interrogativo che prende il via la recensione di uno dei più belli ed innovativi film, usciti nelle sale italiane negli ultimi anni. “Cesare deve morire” se fosse stato concepito e girato da un regista esordiente, sarebbe stato giudicato come l’”opera prima” di un genio. Ma a deliziarci con tanta poesia d’immagini, suoni e parole, sono due registi di 81 ed 83 anni. Paolo e Vittorio Taviani i loro nomi. E non è la tematica a rendere così poetico questo lungometraggio, ma tutto ciò che non è detto, ciò che è lasciato celato o semplicemente lasciato intuire ed immaginare allo spettatore. Protagonista della pellicole sono le frasi non dette, le sensazioni non esplicitate. (more…)