Assessore Pennuzzi, parliamo seriamente di spazi?

Ringraziamo l’assessore Pennuzzi: le sue dichiarazioni sulla Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 17 Marzo 2012 ci permettono di ricordare, a noi e a tutti, gli avvenimenti degli ultimi anni. E si sa, la memoria è un esercizio importante. L’assessore, in apertura del suo intervento, chiede come mai coloro che ieri hanno iniziato l’opera di riqualificazione dell’ArcheoTower del parco archeologico “non si siano fermati a discutere pacificamente ”. E’ appena il caso di notare che ci siamo mostrati sempre disponibili al dialogo, con ogni componente dell’amministrazione, fin dal dicembre del 2007. Il tema del discorso, piuttosto, dovrebbe essere legato al risultato (meglio, non risultato) che il dialogo ha prodotto. Ricordiamo all’assessore Pennuzzi che nel Gennaio del 2011 è stato firmato, con sottoscrizione del sindaco, assessori e consiglieri comunali, un protocollo di intesa nel quale l’amministrazione assumeva una serie di impegni, in ordine alla ristrutturazione dell’ex scuola Martellotta, e in merito all’assegnazione provvisoria di uno spazio alternativo (comma 6 del protocollo di intesa). Bene, questi impegni sono stati disattesi: i lavori per l’ex scuola Martellotta saranno completati, se tutto va bene, soltanto durante il mandato della prossima amministrazione comunale (come del resto impegno disatteso è stato quello della precedente mancata assegnazione temporanea del Teatro Mignon nel Giugno 2010, struttura che poi subì, a causa del suo inutilizzo, un furto per 40000 euro di suppellettili).
Quanto al “pacificamente”,  evidentemente noi e l’assessore abbiamo linguaggi differenti. Per noi l’apertura e la riqualificazione di un luogo abbandonato non solo è tutt’altro che un gesto di violenza, ma è prima di tutto un atto di amore nei confronti di questa città. Abbiamo speso anni e anni in attesa di una soluzione politica della vicenda dell’ex scuola Martellotta, gli anni migliori delle nostre vite sono andati via, senza che potessimo avere un luogo dove poter immaginare e costruire un’altra Taranto.  E’ arrivato un punto nel quale la capacità di sopportazione ha segnato il passo ad una voglia incontenibile di iniziare a costruire materialmente una città diversa e più giusta. Domandiamo all’assessore Pennuzzi se gli sembra opportuno paventare lo sgombero di questo gruppo di ragazzi che da qualche giorno non sta facendo altro che ripulire uno stabile abbandonato da più di 12 anni, riqualificarlo e sottrarlo al degrado totale nel quale è immerso per farne un laboratorio di cultura, politica e socialità. Proprio lei, che  tra le altre cose è anche assessore alla cultura oltre che alle politiche giovanili e ai servizi sociali, avrà la percezione della rilevanza delle personalità che si sono schierate a difesa dell’esperienza di Occupy ArcheoTower: Michela Marzano, Alessandro Leogrande, Girolamo de Michele, Cosimo Argentina e tanti altri esponenti del patrimonio artistico e culturale che fanno sicuramente parte di quella Taranto migliore che ogni giorno ci prefiggiamo di costruire. Con la mole enorme di problemi che affogano la nostra città, è davvero il caso di prestare  cosi tanta attenzione negativa nei confronti di questa esperienza, che sta provando a restituire al quartiere un posto nel quale costruire quotidianamente alternativa? O è proprio la partecipazione di così tante persone e il consenso che stanno trovando tra gli abitanti del quartiere, fenomeno che difficilmente riscontriamo in altre strutture di cui egli è garante, a rendere la sua reazione leggermente spropositata? Nel ribadire che oggi, come ieri e come domani, siamo disponibili al dialogo e siamo pronti ad arrivare ad una soluzione politica della vicenda.
Riteniamo, non retoricamente, che sia un’opportunità per l’amministrazione comunale – probabilmente l’ultima per mostrare un chiaro e deciso segnale nei confronti di tutti i ragazzi della città che chiedono, solamente, di poter essere liberi di trasformarla.

Occupy ArcheoTower Taranto