Intervista a Maurizio Turco. L’uomo che farà pagare le tasse alla Chiesa

di Annarita Digiorgio

La Chiesa peghera l’IMU? Il Governo ha detto si e, con la manovra, ha approvato l’ordine del giorno dei radicali a prima firma Maurizio Turco (odg 9/4829-A/35, l’unico che andava davvero in questa direzione). facendolo proprio il governo Si è impegnato ad abrogare l’attuale normativa sulle esenzioni fiscali Ici, Ires Irap agli enti senza scopo di lucro che svolgono attività commerciali. Il governo, quindi, ha messo una buona parola per arrivare a una soluzione che porti lo Stato italiano a rispettare le direttive europee sulla concorrenza.
Sono venti anni che la Chiesa gode di quest’esenzione, venti anni in cui la cifra accumulata ammonta minimo a venti miliardi di euro che, se ora restituissero, coprirebbero l’intera manovra Monti (una forchetta dai 500-700 milioni annui stimati dall’Anci ai 2,2 miliardi stimati dall’Ares, Associazione ricerca e sviluppo sociale- forchetta ampia perché non siconosce esattamente la consistenza del patrimonio immobiliare, per questo l’Anci ne ha chiesto un censimento); vent’anni in cui, nonostante ripetute sentenze della Corte di Cassazione che colpirono alcuni enti irregolari, tutti i governi, di destra e sinistra, hanno rinnovato l’esenzione (ultima modifica la parola magica “attività non esclusivamente commerciali” inserita dal decreto Bersani nel governo Prodi).
Parallelamente parte la battaglia di Maurizio Turco. Nel 2006, insieme ad un gruppo di commercianti romani che ravvisavano concorrenza sleale da parte dei colleghi appartenenti ad enti religiosi, Turco fa ricorso alla Commissione Europea, denunciando l’Italia per aiuto di Stato. Cosi parte l’indagine, che dovrà necessariamente concludersi entro Marzo 2012, e se lo Stato sarà condannato,  la Chiesa dovrà pagare tutti gli arretrati.
Nel frattempo Maurizio Turco, conduce la lotta anche sul fronte italiano, scrivendo anche il libro “La Questua” con Curzio Maltese e Carlo Pontesilli. Nel 2006 durante il Governo Prodi, presenta un emendamento alla manovra per eliminare questa esenzione illegale, ma solo la Rosa nel Pugno vota a favore: governo, Ulivo, Pdl, Comunisti italiani, Rifondazione, tutti contrari. Compresi molti parlamentari che nelle scorse settimane hanno fatto di questo una loro battaglia.  La stessa cosa avviene nel 2007, e negli anni a seguire, fino all’ultima manovra Berlusconi di settembre. Turco presentava, governo o parlamento, sempre con largo appoggio dell’opposizione, bocciavano.

Ora con Monti finalmente ce l’abbiamo fatta. L’ordine del giorno è stato fatto proprio dal governo, quindi accolto senza discussione. Sarà per questo, forse, che parlamentari e stampa non se ne sono accorti.

Infatti continuano a gran voce a diffondere la notizia che “l’Imu alla chiesa” non è passata, e a nascondere il successo dei Radicali. Appena votata la fiducia, parlamentari come Sarubbi, Concia e Vico hanno fatto subito girare la notizia che quello che era passato era il loro ordine del giorno “equilibrato”. E in effetti è passato, ed è talmente equilibrato che lascia tutti gli equilibri come sono. Presentato a firma congiunta Pdl-Pd chiedeva  di “valutare l’opportunità di affrontare e definire, considerato il valore sociale delle attività svolte da una pluralità di enti no profit e, tra questi, gli enti ecclesiastici, la questione relativa al pagamento dell’IMU sugli immobili parzialmente utilizzati a fini commerciali”. Quindi: “affrontare e definire considerato il valore sociale”. Insomma ancora una volta Pdl e Pd si mettono insieme perché non cambi niente. Per conservare nella sostanza i privilegi, crogiolando i numerosi risentiti rigurgiti anti-vaticano delle ultime settimane con un ordine del giorno completamente vacuo e inutile. Il compitino da dare in pasto al popolo affamato di giustizia sociale l’avevano scritto. Come da troppo tempo fanno nelle aule parlamentari rimandando importanti provvedimenti, come la discussione sul testamento biologico, atti a restituire ai cittadini libertà di coscienza. Perché poi in sostanza è tutta qui la differenza: mentre un laico non tenta di imporre la sue scelte ad un cattolico, un cattolico si. Sarà per questo che di fronte a una battaglia non ideologica e demagogica, non contro la Chiesa (anche perchè Turco ha denunciato lo Stato, nonla Chiesa), di fronte non al grido del sacrificio per tutti, lontani dalla retorica delle mense e degli oratori che nessuno vuole toccare, ma in nome della legalità, anche le cammellate truppe dell’informazione sono venute meno, diffondendo l’approvazione del vacuo ordine del giorno Pdl-Pd che loro stessi hanno commentato innocuo e non portatore di cambiamenti, E nascondono invece l’unico atto che dopo venti anni finalmente rivoluziona questa disciplina. Eppure è tutto consultabile dagli stenografici della camera e dallla registrazione video di Radioradicale. Evidentemente tira di più la campagna mediatica contro la Chiesa che dura tre settimane e poi tutto come prima, che la campagna per la legalità in corso da anni e di cui, con l’odg Maurizio Turco accolto dal governo, c’è stata una forte affermazione.

Onorevole Turco, nei lavori di approvazione della manovra è stato accolto il tuo ordine del giorno che impegna il Governo “ad adottare le opportune iniziative normative volte ad abrogare esenzioni o riduzioni fiscali e tributarie a favore di qualsiasi soggetto, anche senza fini di lucro, che svolga attività commerciali”. Quindi anche quelli degli enti ecclesiastici. Possiamo dire che dopo cinque anni di lotta, finalmente ce l’hai fatta?

Non ancora. Innanzitutto i Governi sinora hanno raramente corrisposto agli impegni presi attraverso gli ordini del giorno. Sinora gli ordini del giorno sono stati usati erroneamente come uno strumento per far “sfogare” le opposizioni, sopratutto quando si tratta di provvedimenti da prendere o lasciare a scatola chiusa perché viene apposta la fiducia.
E’ quindi da vedere se all’impegno corrisponderà una azione positiva. Ma ho fiducia e ce l’ho perché questo ordine del giorno lo presento senza successo da cinque anni; perché il Primo Ministro Monti è stato Commissario Europeo alla Concorrenza e il Ministro agli Affari Europei Moavero è stato un altissimo dirigente della Commissione Europea nonché Giudice al Tribunale di primo grado della Corte europea di Giustizia. Loro sanno e sono consapevoli che ostinarsi a difendere le esenzioni fiscali per esercizi commerciali è una battaglia persa e costosa.

Eppure ieri alcuni parlamentari e ancora oggi tutti i quotidiani, siti d’informazione online, radio e tv, continuano a dire che nella manovra “l’IMU alla Chiesa non c’è”, cosa è successo?

E’ tutto molto semplice. Due mesi fa avevano detto che avevamo votato la fiducia al Governo Berlusconi, ma avevamo votato contro; martedì scorso che avevamo votato contro l’arresto di Cosentino anche se non c’era stata una votazione su Cosentino; ieri si sono dimenticati di dire che il Governo aveva accettato il nostro ordine del giorno. Loro sono i giornalisti professionisti, quelli iscritti all’albo professionale, a conferma che l’iscrizione non è automaticamente garanzia di professionalità.
La verità è che ormai nessuno legge, studia, si informa. Il primo che alza la voce ha ragione, a prescindere se sia vero. E’ quindi accaduto che sia i colleghi deputati che i giornalisti parlamentari si sono accorti degli ordini del giorno ideologici ma a loro comprensibili, mentre non hanno capito l’emendamento tecnico, quello che colpiva al cuore del problema. Hanno iniziato le agenzie inondando internet, hanno continuato le televisioni e il giorno dopo i giornali.

Tutto nasce nel 2006 con un tuo ricorso alla Commissione Europea, ci spieghi in cosa consiste e a che punto è? Continuerà questa tua lotta anche su questo fronte ora che il governo italiano ha accolto l’odg?

*Con il fiscalista Carlo Pontesilli e l’avvocato Alessandro Nucara abbiamo denunciato tre fattispecie, tra leggi e norme, che attraverso esenzioni e riduzioni fiscali violano a nostro avviso le direttive comunitarie. La più nota è la legge sull’ICI con la quale si esenta dal pagare l’ICI per gli immobili non esclusivamente commerciali. Poi abbiamo denunciato l’esenzione del 50% dell’IRES, l’imposta sul reddito delle società, a favore degli enti ecclesiastici i quali, una volta ottenuto il riconoscimento di ente ecclesiastico e quindi di ente non commerciale, non perdono mai questa qualifica. Nemmeno se, dice tra l’altro la legge, vi è prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali, intendendo per queste ultime i contributi, le sovvenzioni, le liberalità e le quote associative. E questa è la terza fattispecie.
La Commissione Europea che doveva semplicemente dire se queste norme violano o meno le direttive europee sulla concorrenza è stata sinora zitta.
Ha provato a chiudere la procedura lasciandola aperta, il che sarebbe stata una grave violazione delle procedure, tant’è che abbiamo ottenuto dal tribunale europeo che entro aprile decida. Oggi non resta che attendere, noi sappiamo che i funzionari europei hanno detto che la legge europea è in aperta violazione con le direttive, la penultima parola spetta al Commissario Europeo alla Concorrenza, perché l’ultima parola, qualora il Commissario decidesse per una soluzione politica dichiarando la compatibilità tra le leggi italiane e le direttive europee, spetterebbe alla Corte Europea alla quale noi abbiamo da subito detto che ci saremmo rivolti. Adesso serve una legge italiana volta ad ”abrogare ogni norma che preveda esenzioni o riduzioni fiscali e tributarie a favore di qualsiasi soggetto svolgente un’attività commerciale, ancorché il fine di lucro non connoti in modo principale l’attività della persona giuridica beneficiaria dell’esenzione o della riduzione stessa” come recita l’ordine del giorno presentato dai deputati radicali. Naturalmente ciò non risolve il problema degli arretrati che continuerà a persistere visto che, al momento, non abbiamo alcuna intenzione di ritirare la denuncia presentata alla Commissione Europea.
Abbiamo aspettato anni, aspetteremo cento giorni. Intanto stiamo lavorando all’eventuale ricorso da presentare ai Giudici europei. Mi auguro che chi ha sinora avuto questo regalo dallo Stato cominci a fare i conti non solo perché dovrà cominciare a pagare ma dovrà anche pagare l’arretrato e per qualche soggetto, per esempio gli enti ecclesiastici, si parla già in termini di miliardi.

Pd, Pdl, Idv, nei giorni scorsi si erano mostrati tutti favorevoli all’annullamento dell’esenzione, tanto da trasformarla mediaticamente in una loro battaglia. Eppure non più tardi di tre mesi fa, nella scorsa manovra, quando tu hai presentato lo stesso emendamento, l’hanno tutti respinto. Cosa che avevano già fatto tutte le altre volte. Nel 2006 e 2007 ad esempio, durante il governo Prodi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, l’Ulivo, Forza Italia, votarano tutti contro (l’Idv si astenne). In molti casi le stesse identiche persone che allora intervennero in aula contro il tuo emendamento, ora ne fanno la loro battaglia. Cosa li spingeva allora e cosa adesso, e perché hanno cambiato idea?

Io credo che la battaglia tutta mediatica “facciamo pagare la crisi anche alla Chiesa” sia profondamente sbagliata. Teniamo presente che sono gli stessi media che dal 2006 tacciono sulla nostra iniziativa che è finalizzata al rispetto della legalità dell’Unione Europea. Diciamo che parlare di legalità fa vendere meno che additare qualcuno di godere di un qualche privilegio vero o verosimile. Attualmente la casta dei politici e la chiesa, proprio perchè c’è la crisi, sono argomenti che rendono.
Eppure, ancora una volta, sono gli stessi media che, mentre il debito pubblico cresceva tacevano. Potrebbero almeno spiegarci il perché sono stati zitti mentre le cose accadevano sotto i loro occhi?
Detto questo chi sino a ieri ha non ha visto, sentito parlato e oggi si sveglia lo fa solo per opportunismo e conformismo dietro al quale c’è molta ignoranza in senso letterale, proprio non sanno di che parlano.

La deputata del PD Concia vorrebbe fargli lo sconto del 30 per cento su quanto dovuto.

E perché mai? Se è una imposta dovuta la devono pagare per intero, se lo Stato può decidere di non fargliela pagare è un loro diritto non pagarla.

Mentre il deputato di FLI, Briguglio, propone di fare una Commissione d’inchiesta, che farebbe solo perdere tempo e aumentare la cifra degli arretrati che dovranno pagare.

Diciamo che la pratica è ormai andata troppo avanti, lo Stato ha fatto troppo il furbo e non è possibile tornare indietro. Non almeno noi che non arretreremo di un millimetro nel chiedere il rispetto della legalità e nel denunciare il conformismo opportunistico di chi ha additato la Chiesa anziché lo Stato. Così credendo di poter far credere che non sono stati loro a rinunciare a queste entrate per lo Stato ma la Chiesa ad aver derubato lo Stato. Difenderemo legalità e verità dei fatti.

Infatti mentre tutti gli altri hanno cavalcato l’onda dei sacrifici anche per per la Chiesa, nel tuo emendamento non c’è proprio la parola Chiesa o enti ecclesiastici.  La tua non è una lotta per far sacrificare qualcuno, ma per la legalità dello Stato. La giurisprudenza della Corte di Giustizia chiarisce che la normativa in materia di aiuti di Stato si applica a qualsiasi soggetto che eserciti un’attività commerciale. Quali sono gli altri enti che beneficiano dello stesso privilegio?

Tutti gli enti no profit beneficiano dello stesso privilegio. Credo che chiunque voglia svolgere una attività commerciale debba rispondere alle leggi che regolano quella attività, senza sconto alcuno perché è ingiusto, sopratutto nei confronti di chi esercita la stessa attività pagando le tasse per intero. E’ per l’appunto un caso di concorrenza sleale. Non so se la Chiesa abbia per questo l’esenzione dell’ICI, a me interessa che lo Stato l’abbia concessa in violazione delle norme comunitarie. E credo che tutti gli enti, come tutti i cittadini, debbano essere sottoposti alle stesse regole, alle stesse leggi.

Il neo ministro Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio e amico personale del Papa, intervistato da Lucia Annunziata ha tenuto a far sapere “voi pensate che il Papa sia nelle cose alte della teologia. no. Lui segue la politica italiana. i partiti, i sottosegretari, i telegiornali, tutto”. Oltre i privilegi fiscali, pensi si possa ancora parlare di ingerenza vaticana negli affari dello Stato e nella politica italiana?

Non è certo perché il Papa svolge tutte le attività che Andrea Riccardi dice che egli compia che si può parlare di ingerenza. L’ultima ingerenza, per esempio, è quando il Cardinale Bagnasco ha detto che lui è pronto a discutere la legge sull’ICI. Ma la legge sull’ICI non la deve discutere lui ma il Parlamento. Il Concordato del 1984 dice che lo Stato e la Chiesa sono sovrani nei rispettivi ordinamenti. Chi si occupa della sovranità dell’altro viola il Concordato. Naturalmente nessuno riesce nemmeno a dire “scusi Cardinale ma purtroppo questa volta non possiamo’.

Ora che la battaglia parlamentare è stata vinta, in attesa che il Governo attui quanto approvato, è possibile fare qualcosa a livello comunale per verificare lo stato dell’arte dei beni ecclesiastici e la loro regolarità con le casse cittadine?

C’è certamente da chiedere al Comune di aggiornare il catasto e quindi punire chi non ha registrato le modifiche intervenute nella destinazione d’uso. Se un oratorio è stato trasformato in abitazioni date in affitto, avrebbe dovuto registrare il cambiamento della destinazione d’uso e pagare l’ICI che non pagava perché le pertinenze degli edifici di culto sono giustamente esenti. D’altronde chi si ritiene esente non ha il dovere di denunciarlo, ma il Comune ha il diritto ed il dovere di controllare. Esigere che il Comune controlli e sanzioni chi eventualmente ha frodato il fisco mi pare il minimo che debba fare l’istituzione civile.

Qui il modulo per sottoscrivere un’istanza al Sindaco di Taranto perché dia luogo a questi controlli



MAURIZIO TURCO

nato a Taranto il 18 aprile 1960; deputato della Repubblica Italiana
membro della Commissione Affari costituzionali e della Giunta per le autorizzazioni; tesoriere del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito; Presidente dell’Associazione Anticlericale.net; Tesoriere della Lega Internazionale Antiproibizionista; Presidente della Lega Italiana per il Divorzio Breve; già deputato al Parlamento europeo, ha scritto con Curzio Maltese e Carlo Pontesilli La questua – Quanto costa la Chiesa agli italiani; Con Sergio D’Elia, ha scritto Tortura democratica – inchiesta sulla Comunità del 41 bis reale.