Ma la biblioteca “Acclavio” è realmente uno spazio utile per gli studenti di Taranto?

di Remo Pezzuto e Mara Pavone

Taranto, che fu capitale della Magna Grecia e culla della civiltà del Mediterraneo, sembra oggi aver perso completamente il suo carattere culturale, motore di sviluppo dell’intera città. Non possiamo dare la colpa solo alla presenza ingombrante della grande industria, che con i suoi fumi sembra aver offuscato le menti della popolazione; oppure alla militarizzazione del territorio, che ha privato la città di spazi e luoghi. Anche l’interesse delle ultime amministrazioni comunali verso questo tema sembra essere stato alquanto scarso. La mancanza di spazi di aggregazione per le studentesse e gli studenti nella città di Taranto è lampante. Possibile che l’unica biblioteca pubblica in città sia la biblioteca “Acclavio”? Unico spazio dove gli studenti, tarantini e non, possono recarsi per studiare. E’ possibile che questo spazio, essendo anche il solo, manchi dei servizi minimi essenziali?

Ogni giorno decine e decine di ragazzi frequentano “l’acquario” della biblioteca, per preparare gli esami, per ripetere per il compito in classe del giorno dopo, oppure più semplicemente per incontrarsi e collettivizzare il loro studio. Eppure, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un progressivo declino dei servizi offerti, e a volte anche al disinteresse da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei numerosi problemi della struttura. Ultimamente, a causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, gli studenti hanno dovuto patire il freddo per parecchio tempo, prima che venisse presa finalmente la decisione di riparare l’impianto. Il disagio causato dalla chiusura della struttura non si sarebbe avvertito se la biblioteca “Acclavio” non fosse stato l’unico spazio di aggregazione e di studio della città. Anche perché va a sopperire a tutte le carenze delle biblioteche delle Facoltà del Polo Universitario Jonico e delle scuole delle città di Taranto.

Proprio per questo motivo, l’orario di apertura della struttura è a dir poco limitativo, visto che la biblioteca comunale è chiusa per l’intera giornata il sabato – stesso giorno di chiusura delle sedi universitarie –, mentre il lunedì è aperta solo sino ad ora di pranzo e il resto della settimana è aperta dalle 8.30 alle 18.30. Che utilità possono avere questi orari, quando le strutture universitarie aprono e chiudono contemporaneamente? Questo significa che, nel momento in cui le Facoltà chiudono, gli studenti universitari non hanno più un luogo dove poter studiare. Bisognerebbe garantire invece un apertura della biblioteca, ogni giorno, fino a sera, magari attraverso l’ausilio della figura degli studenti part-time, così come accade nelle altre città universitarie.

Ulteriore anomalia è poi la carenza di testi della biblioteca. Non è possibile che chi debba redigere una tesi di laurea o una ricerca di studio, considerando che anche le biblioteche di Facoltà mancano del materiale utile, debba essere costretto a migrare nelle città più vicine, spesso Bari o Lecce, alla ricerca di testi. Tempo fa era possibile fare delle ricerche on line grazie ad un servizio di internet-point gratuito fruibile in sala computer, che però è stato poi disattivato. Per sopperire a questa mancanza qualche anno fa è stata fatta una richiesta di installazione di una rete wi-fi per permettere agli studenti di poter accedere alla rete dal proprio pc, però questo servizio, nonostante sia stato attivato, non funziona come dovrebbe.
Abbiamo sempre sottolineato all’amministrazione comunale l’esigenza di aprire delle sale lettura, oltre la biblioteca comunale, in città. Gli spazi a disposizione degli studenti dovrebbero essere intesi non solo come dei centri di aggregazione, ma anche come poli per lo sviluppo di una coscienza e cultura studentesca che purtroppo ancora a Taranto non c’è e che dovrebbe essere alimentata, piuttosto che tenuta ai margini. E’ inaccettabile che quello che è definito come il “Palazzo della Cultura” della Città di Taranto versi in queste condizioni: orari di apertura non conformi alle esigenze degli studenti, mancanza di testi, riviste e rete wireless che non funziona costantemente. Se vogliamo far crescere questa città culturalmente, dobbiamo assolutamente puntare su questi centri del sapere. Auspichiamo quindi che l’amministrazione comunale metta in atto una serie di interventi per far si che la biblioteca possa offrire tutti quei servizi basilari indispensabili per le studentesse e gli studenti.