Otto mesi intensi e splendidi… e adesso un po’ di vacanza!

di Roberto Polidori

I casi della vita: se a Novembre scorso qualcuno mi avesse detto che mi sarei ritrovato ad interessarmi delle vite dei tarantini e delle passioni che stimolano le loro azioni, mi sarei messo a ridere. Se questa persona mi avesse poi detto che mi sarei addirittura appassionato ad entrambe, gli avrei semplicemente dato del pazzo. L’economia, la finanza, i grafici e la banca: un mondo fatto di numeri, nel quale mi sono sempre trovato a mio agio e attraverso il quale ho misurato le cose che mi circondavano con debito distacco. Cos’altro c’era? Eppure mi sono reso conto che non tutto è regolato dai rapporti sociali di produzione (come direbbe un illustre defunto); fino a 40 anni non ho mai sentito il bisogno di fare altro perché, con un lavoro quasi sicuro – c’è mai stato qualcosa di certo ? – e una bella famiglia, ho pensato di poter bastare a me stesso e, con il pacchetto Sky completo, di poter chiudere il mondo fuori dalla porta di casa. E invece, non importa per quale motivo assurdo, la porta di casa si è aperta e ho trovato subito lo strumento attraverso il quale misurarmi nel contesto locale: Siderlandia. Un sito artigianale di riflessione politica e di informazione economica e storica nato dall’intuizione di un caparbio ventiseienne di Taranto, Salvatore Romeo, e amorevolmente alimentato dalla collaborazione di un pugno di altri ventenni tarantini; in modo casuale ed imprevedibile ho scoperto che a venti anni – o al massimo trenta – si possono avere idee e voglia per impegnarsi e per cercare di incidere nella dinamiche sociali di una città veramente particolare. E non sono riuscito a spiegarmi tutto questo desiderio di partecipazione: so soltanto che io non l’ho mai avuto fino ad otto mesi fa. Fin dal momento della sua creazione questo sito – non possiamo chiamarlo “giornale on line” – ha voluto essere qualcosa di diverso da un quotidiano o un settimanale: è un contenitore di riflessione ed approfondimento su argomenti di politica ed economia, impreziosito dalle nostre interviste da giornalisti non professionisti e non sponsorizzati, perciò liberi di porre le “nostre” domande e di giudicare le risposte con i nostri occhiali. Qualcuno ci ha accusato di essere di “parte”: io rispondo che non c’è nulla di male a sostenere un’idea politica – che coincide poi con un’idea di vita – se poi si ha la coerenza di evidenziare tutte le contraddizioni di chi dovrebbe essere dalla nostra parte. Abbiamo sempre invitato i lettori a commentare e criticare le nostre idee e a misurarsi perché questo dovrebbe succedere in democrazia.
Con mio grosso stupore ho potuto constatare l’interesse, l’attivismo e la freschezza intellettuale delle persone di Taranto, la città della grande industria inquinante che ingloba in sé in scala amplificata tutte le contraddizioni dell’economia liberista, le cose buone e le cose cattive degli uomini operanti in una nazione malata e bellissima incastonata in un’Europa dominata dalla lotta tra capitale e lavoro, tra becero istinto reazionario e spirito di rinnovamento; mi è piaciuto intervistare persone di cultura che mi hanno regalato informazioni ed emozioni: oggi mi sento più “cittadino”.
La mancanza di tempo e di soldi da investire in un progetto più articolato e gli impegni lavorativi e di studio di chi con costanza o saltuariamente scrive sul sito mi rendono, se possibile, ancora più affezionato a questa creatura che ha compiuto il primo anno di vita a Marzo e ha cominciato a camminare con passo malfermo.
A settembre Serena, Greta, Francesca, Salvatore, Francesco, Gaetano ed io faremo quanto nelle nostre forze per diffondere con maggior efficacia la nostra informazione mantenendo l’indipendenza che credo ci ha contraddistinto.
Auspico che i tarantini la piantino una buona volta di misurare la “tarantinità” di altri concittadini: ergersi a censori dei comportamenti altrui è sempre più semplice che individuare le cause storiche degli stessi; questo scollamento tra presunti intellettuali e “popolo” non ha permesso la pianificazione di un’azione comune per ritornare protagonisti delle sorti della “molle Tarentum”.
Con questo vi saluto a nome di tutta la “redazione” e vi do appuntamento alla prossima stagione… anche le idee hanno bisogno di un po’ di mare!