“La bellezza della politica”. Enrico Consoli, 27 anni, in corsa alle primarie di Sava

di Greta Marraffa

Incontriamo Enrico Consoli, il ventisettenne cittadino di Sava che lo scorso 3 febbraio decide di “accettare la sfida”: presentarsi alle primarie del centro-sinistra nel suo Comune sostenuto dal partito di Sinistra Ecologia e Libertà, scontrandosi, in quella che appare una battaglia politica accesa ed audace, con il trentunenne Ivano de Cataldo, presidente del movimento cittadino “Sava in movimento”. Arriva con tracolla nera, giacca di pelle e jeans, con aria tranquilla e decisa.
“Sono un folle, lo so” – così Enrico si confida, quasi arrossendo – “avevo voglia di mettermi in discussione, sono tre anni che vivo lontano dalla mia terra, una comunità che cerca discontinuità e riscatto. Sono lontano da certi luoghi e dinamiche del potere: non mi appartengono. Certi contesti sono popolati da personaggi quasi grotteschi”.
Enrico da anni svolge attività esemplari nel sociale, partecipando attivamente a numerosissime battaglie all’interno del territorio pugliese. Fra le altre, l’esperienza di sostegno e di intermediazione culturale nel campo di prima accoglienza a Manduria, la scorsa primavera. “La mia candidatura ,è il risultato di una serie di eventi che hanno caratterizzato un processo molto lungo: il mio impegno a Manduria o il mio contributo nella campagna referendaria per la difesa dei beni comuni mi hanno permesso di credere ancora una volta che la politica è bella!”
Il giovane sognatore ama scrivere: è un giornalista. “Vivo con gioia e spensieratezza quest’avventura, fare politica in un comune di 16.000 abitanti è un’esperienza stimolante e magica”.
Odia i personalismi in politica: “dobbiamo liberarci assolutamente di questo virus”, afferma convinto e deciso Enrico; e crede che bisognerebbe pensare ad un nuovo modo di fare politica: “la ricerca del consenso non dovrebbe portare a posizioni da equilibrista”. Ed Enrico sa da che parte stare. La sua campagna elettorale guarda con attenzione ed interesse alle giovani generazioni: alla sua generazione. Quelli pronti a preparare le valigie e salire sul treno della speranza. “Anch’io sono stato lontano da Sava per tre anni, ho studiato a Bari, ho svolto numerosissime attività politiche ed ho militato per tanti anni nel partito di Bertinotti. Ora però non ho in tasca nessuna tessera di partito, non me ne vergogno. Osservo tuttavia da anni il progetto di SEL e di Vendola”. Enrico non rimpiange le scelte fatte e in merito alle polemiche che riguardano il governatore della Regione Puglia – rispetto al quale ammette di avere un approccio molto critico – sostiene: “fra l’esaltazione del Leader e l’attacco pregiudiziale e strumentale preferisco avere un metodo più sensato”.
La sua candidatura è sostenuta dal Laboratorio politico ed elettorale Sava L@b: all’interno di esso ci sono tanti ragazzi savesi che hanno a cuore la politica territoriale, “che hanno grandi idee e proposte reali e concrete”. Enrico è scoraggiato da come invece altri credano di creare consenso attraverso forme becere di populismo e qualunquismo: “bisognerebbe piuttosto puntare sulla cultura e sulla valorizzazione del nostro territorio, ricco di storia e di tradizioni, collegato al Mediterraneo, finestra sul mondo”. Sava d’altronde dal 2004 è gemellata con una città greca: Amphypolis. Globale e locale allora si intrecciano nella prospettiva del giovane candidato: “la politica non deve focalizzare la sua attenzione solo sulla comunità, ma dovrebbe tendere a cercare soluzioni e metodi differenti, osservando forme di partecipazione più globali.” Sorride, affermando che il gemellaggio con questa città greca sia alquanto realistico e tragi-comico: Sava, come la Grecia, è in completo declino: zero partecipazione della popolazione, assenza totale di democrazia, dovuta a scelte politiche scellerate.
La sua candidatura invece sembra essere un monito generale: Enrico crede che questo suo slancio possa stimolare anche tanti altri giovani, intenti con ogni mezzo a realizzare un mondo differente, degno delle loro esistenze!

2 Comments

  1. Anonymous February 27, 2012 12:48 am 

    Bell’articolo, Greta.
    Comunque vada a Sava, Enrico dovrebbe essere il primo di una serie di squarci aperti nel muro di gomma della politica. Abbiamo bisogno di ossigeno ed Enrico sta provando a metterlo in circuito, con l’entusiasmo e l’intelligenza dei suoi 27 anni.
    Luca Delton

  2. Anonymous March 5, 2012 8:49 am 

    speriamo che non venga sbranato dai vecchi lupi che dato l’età son più furbi, auguro un inbocca a lupo virtuale a Enrico

    Monica Chi

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