Il Sindaco non si dimette: in nome del bene della Città – ultim’ora

A spiegarci l’assenza di ieri in Consiglio del sindaco Ippazio Stefàno non è Chi l’ha visto ma Fabio Venere sulla Gazzetta del Mezzogiorno. “Sarebbe una follia dimettersi. Per Taranto, il commissariamento sarebbe una pietra tombale” – leggiamo nell’articolo, nel quale il sindaco si mostra quasi commosso delle dimostrazioni di vicinanza di cittadini, illustri e non, sottolineando fra questi quelli appartenenti al mondo della scuola. L’assessorato a tempo determinato non ha prodotto alcun effetto negativo, evidentemente…

Sempre nel nome del bene della città, il sindaco qualche giorno fa aveva annunciato le proprie dimissioni nel caso fosse stato indagato: ricordiamo ancora la sua battuta “non sarei nelle condizioni di amministrare la città con serenità”.

Il Sindaco si dice oggi tristemente colpito da coloro i quali si pongono con atteggiamento sospettoso nei suoi riguardi, specie in un ambito, quello dell’ambiente, in cui lui dice di essersi speso tanto. Ieri alla seduta del consiglio erano presenti alcuni cittadini che con dei cartelli incitavano il Sindaco, non presente, a dimettersi. Annovera fra i suoi impegni mantenuti l’aver fatto pagare allo stabilimento Ilva l’Ici, mai versata: in realtà l’acciaieria ha sborsato più di metà dell’importo dovuto, grazie ad un accordo con il Comune.

Il suffragatissimo sindaco – non dimentichiamolo – ha quindi deciso di restare, cambiando da un giorno all’altro idea su quale passo è il più giusto per la città. La non “serenità” vince sull’ipotesi di commissariamento. Tutti salvi?