Tagged: Taranto

di Andrea Cazzato

Ed ecco una di quelle notizie che ti fanno svoltare la giornata…a Milano e a Taranto, la Guardia di Finanza ha iniziato il sequestro di beni per l’ammontare di 8,1 miliardi di euro su disposizione del Tribunale di Taranto. I beni mobili ed immobili che verranno confiscati fanno capo alle società Rivafire Spa e Ilva (fonte Ansa).

Come annunciato da Casula sul Fatto Quotidiano, “è probabilmente il più grande sequesto della Repubblica”. Tutto nasce, quindi, dalla richiesta del gip Todisco che, basandosi sulla stima dei custodi giudiziari nominati dal Tribunale per risanare l’area a caldo dello stabilimento tarantino, ha disposto questo sequestro. (more…)

Ultima ora – Arrestato Gianni Florido

Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite quest’oggi alle prime luci dell’alba. In manette Gianni Florido, presidente della Provincia di Taranto, l’ex consulente dell’Ilva, Girolamo Archiná, e l’ex assessore provinciale all’Ambiente, Michele Conserva. Ai domiciliari,invece, il funzionario pubblico Specchia.
Il reato contestato dal gip Patrizia Todisco è quello di concussione e si riferisce alla discarica Mater Gratiae all’interno dell’Ilva destinata ai rifiuti speciali.

di Margherita De Quarto

Ogni domenica un terrone tarantino si sveglierà e, ovunque lui sia, sa che gli mancheranno le polpette della mamma. In più oggi non è una domenica qualunque, ma il giorno della festa della mamma. In attesa della melodrammatica telefonata del fine settimana in cui lei mi chiederà in ordine: “come stai, cosa fai, cosa mangi, sei sola, ma soprattutto, quando torni”, cerco di richiamare alla mente l’ultima volta che ci siamo viste.

Oltre all’abbraccio da “partenza per la guerra del Vietnam” con annesso singhiozzo e pianto abortito, ricordo uno dei giorni in cui tornò da lavoro rossa come un peperone, che imprecava contro l’Amat e contro le nuove generazioni: “Le ragazzine quasi non ti fanno entrare sul pullman e i controllori…aaaaaah se fossero saliti i controllori…quanto avrei voluto…mi ci sarei litigata, gli avrei detto: beh, ora andate voi a timbrare il biglietto, se ce la fate!”. (more…)

di Angela Capozza

PULSANO – Ta dà!!! E dopo le elezioni politiche, come se non ne avessimo già abbastanza, ci sono le elezioni amministrative.

È interessante analizzare quelle che si terranno nella ridente e soleggiata Pulsano, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra costa. Ma, purtroppo, non è così. Il comune di Pulsano ha un buco nel bilancio da far spavento alla Monte Dei Paschi di Siena, e non si riesce a capire a quanto ammonti realmente (more…)

di Angela Capozza

TARANTO – Forse oggi a Taranto si è fatto un passo avanti verso la cultura. Ma quella con la C maiuscola. Forse la necessità di rialzarsi da uno stallo che dura da circa cinquantanni. Forse si vuole dare un segnale che Taranto non è solo acciaio. Da tutti questi forse è nato il MACO’ (Movimenti Artistici Collettivi), ispirandosi un po’ alle factory di Andy Warhol, quindi un punto d’incontro, un laboratorio permanente di antropologia. Un luogo non solo fisico ma soprattutto concettuale, al cui centro ci sono scambi ed incontri politici e culturali. (more…)

di Pietro Rizzi

È vero. Taranto non è una città facile. E non vuole essere un discorso demagogico il mio, ma solo una semplice osservazione di chi prova a viverla a 360 gradi. Nonostante la quasi completa assenza di stimoli per tanto tempo, conseguenza di un degrado sociale, che relega la città dei Due Mari al fanalino di coda Nazionale, ci sono realtà di gruppi di giovani che gli stimoli riescono ancora a trovarli perché spinti da una grande passione di fondo e da una grande voglia di fare. O meglio, di fare bene.
Fra questi Anna Madaro, Piero Madaro, Mirko Mastrocinque, Davide Scialpi, Nicola Conversa e Gabriele Boscaino. Comunemente conosciuti come Nirkiop. (more…)

di Cosimo Spada

Il concerto del 1 maggio a Taranto per me inizia venerdì. Mi chiama Pietro e mi chiede se voglio scrivere qualcosa per il concerto: “Ti facciamo avere anche il pass”. Dico subito di sì e mi sento già lì. Prima di chiudere la telefonata dico a Pietro che proprio non riuscirò a dire bene di tutti i musicisti, anche se è una buona causa. Lui non si scompone e mi dice di fare quello che voglio. I giorni passano con il solito cocktail di squallore e monotonia fino ad arrivare finalmente a mercoledì mattina. Ma ora una piccola nota informativa: il concerto del 1 maggio a Taranto è organizzato dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, attraverso una sottoscrizione di tanti privati cittadini, nessuno sponsor e nessun finanziamento pubblico; tutti i musicisti che ci suonano lo fanno gratis. Qualche settimana fa c’è stato il referendum consultivo sull’ILVA, è andato a votare il 19% della popolazione avente diritto. Voglio capire cosa ne pensa la gente che verrà qui, come vede tutta la faccenda. (more…)

A spiegarci l’assenza di ieri in Consiglio del sindaco Ippazio Stefàno non è Chi l’ha visto ma Fabio Venere sulla Gazzetta del Mezzogiorno. “Sarebbe una follia dimettersi. Per Taranto, il commissariamento sarebbe una pietra tombale” – leggiamo nell’articolo, nel quale il sindaco si mostra quasi commosso delle dimostrazioni di vicinanza di cittadini, illustri e non, sottolineando fra questi quelli appartenenti al mondo della scuola. L’assessorato a tempo determinato non ha prodotto alcun effetto negativo, evidentemente…

Sempre nel nome del bene della città, il sindaco qualche giorno fa aveva annunciato le proprie dimissioni nel caso fosse stato indagato: ricordiamo ancora la sua battuta “non sarei nelle condizioni di amministrare la città con serenità”.

Il Sindaco si dice oggi tristemente colpito da coloro i quali si pongono con atteggiamento sospettoso nei suoi riguardi, specie in un ambito, quello dell’ambiente, in cui lui dice di essersi speso tanto. Ieri alla seduta del consiglio erano presenti alcuni cittadini che con dei cartelli incitavano il Sindaco, non presente, a dimettersi. Annovera fra i suoi impegni mantenuti l’aver fatto pagare allo stabilimento Ilva l’Ici, mai versata: in realtà l’acciaieria ha sborsato più di metà dell’importo dovuto, grazie ad un accordo con il Comune.

Il suffragatissimo sindaco – non dimentichiamolo – ha quindi deciso di restare, cambiando da un giorno all’altro idea su quale passo è il più giusto per la città. La non “serenità” vince sull’ipotesi di commissariamento. Tutti salvi?

Il sindaco ha disertato la seduta di oggi, 29 Aprile, del consiglio comunale.
A seguito della notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito della proroga delle indagini del Gip Todisco nell’inchiesta Ambiente svenduto, il Sindaco, a cui sono stati ipotizzati abuso e omissione di atti di ufficio, aveva già parlato di dimissioni. “Sono pronto a lasciare il mio incarico perché non sarei nelle condizioni di amministrare la città con serenità” – aveva dichiarato a Repubblica, aggiungendo che ancora non aveva ricevuto alcuna comunicazione dalla magistratura. Succedeva tre giorni fa, circa.

Ieri abbiamo assistito al tam tam di notizie che avvaloravano l’ipotesi secondo la quale il sindaco Stefano si sarebbe dimesso proprio oggi, giornata della seduta ordinaria del consiglio comunale, notizia che ancora stamane veniva riportata dalla stampa.
Nulla di fatto. Il Sindaco ha disertato. Bonelli, presidente dei Verdi ha chiesto in aula al Presidente del Consiglio di contattare Stefano affinché intervenisse in aula, per chiarire le sue intenzioni e rimediare alla sua assenza definita dal consigliere “uno sgarbo alle istituzioni”.

Interessante sempre su Repubblica l’articolo di Foschini, che pone nelle prime battute l’immagine di un combattuto Stefano, fra l’uomo determinato, che non cambia idea, e il politico per il quale è possibile “cambiare passo”. Chi ha vinto per adesso il dilemma?

di Andrea Cazzato

La tre giorni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica ha lasciato in me, come in tanti altri qualche strascico. Malumore, voglia di cambiare, conferma che questa classe politica può essere in grado di raschiare il barile meglio di come si possa immaginare.

Nelle mie intenzioni, nell’immediato post-rielezione del Presidente Giorgio Napolitano, c’era la voglia di scrivere un pezzo al veleno contro il Pd tutto, dai renziani ai bersaniani, finendo al “sinistro” Fassina. (more…)